Inaugurata la nuova decorazione dell’Altare di San Domenico Savio
0La festa della Dedicazione della Basilica Lateranense, giorno in cui si festeggia la Cattedrale romana, la Chiesa madre di tutta la Chiesa, ha assunto un significato particolare per la parrocchia San Domenico Savio. Ieri, infatti, nella vigilia della festa, a celebrare l’Eucaristia è stato don Giuseppe Federico, liturgista e docente presso lo studio teologico “San Paolo” di Catania, nonché cerimoniere nella celebrazione di Dedicazione della chiesa di San Domenico Savio. Don Federico ha tenuto un’omelia incentrata sulla teologia dell’Altare, che è “il luogo più importante della Chiesa”. Nell’occasione, infatti, sono stati presentati i lavori di riqualificazione estetica e teologica operati all’altare maggiore della chiesa di S. Domenico Savio.
“L’altare è importante perché è il segno che rende comprensibile qualcos’altro. – ha affermato don Federico – esso, infatti, è il segno di Cristo, che è stato contemporaneamente altare, vittima e sacerdote del sacrificio della sua vita, che si è compiuto con la sua passione, morte e risurrezione”.
“L’Altare, costruito di pietra, richiama l’ara, la costruzione dove gli antichi offrivano le vittime sacrificali – ha detto don Federico -. L’altare, infatti, è l’ara su cui viene offerto il sacrificio del corpo e sangue di Cristo”. Ma contemporaneamente esso diventa “il luogo del convito eucaristico, il luogo della Santa Cena”, in cui Gesù ha istituito l’Eucaristia, anticipando, “con i segni del pane e del vino, il suo sacrificio”. Ed è per questo che l’altare viene ricoperto da tovaglie. Dunque “l’Altare è il luogo del sacrificio e del convito”, che merita “il massimo rispetto e la massima venerazione”.
I lavori di riqualificazione hanno previsto l’installazione di una lastra in pietra di Comiso, analoga a quella dell’ambone, con inciso il simbolo del monogramma di Cristo vittorioso, sulla parte anteriore dell’altare. Così, l’altare ha assunto la forma di un “blocco unico”, che le norme liturgiche prevedono e che rimanda a Cristo, la “pietra viva”, scelta e preziosa di cui parla la scrittura. Inoltre, per l’occasione, sono stati acquistati nuovi candelieri e una nuova croce da mensa, concedendo ad esso il decoro e la solennità che spettano al luogo di culto più importante e rendendolo realmente il centro e il culmine dell’assemblea liturgica.
Questi lavori e i nuovi acquisti sono stati realizzati interamente con il contributo di alcuni benefattori, i cui nomi sono stati trascritti in un’albo di ringraziamento all’ingresso della chiesa.
Ma non finiscono qua i lavori di abbellimento del presbiterio di San Domenico Savio. Il prossimo step, infatti, sarà abbellire e decorare la parete absidale della chiesa moderna, dedicata nel settembre 1995.
FRANCESCO AMATO