Crono-mostra con moto d’epoca: “60 anni d’Italia in sella”
3Ancora una volta il palazzo Modica ci ha regalato delle emozioni, stavolta trasformandosi in teatro storico e culturale, in cui l’ampio repertorio dei memorabili motori d’epoca a due ruote, protagonisti del palcoscenico, ha entusiasmato i visitatori, gratificando e ripagando per il loro impegno i componenti del gruppo 22 Vintage, i quali con grandissima passione hanno organizzato una mostra di grande valore storico, colorata e spumeggiante, che regala un avventuroso viaggio nel tempo.
A rendere la mostra maggiormente interessante, la contestualizzazione storica dei pezzi in esposizione, ciascuno accompagnato da una breve ma dettagliata narrazione degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato l’Italia e Scordia nei rispettivi periodi di appartenenza, per la quale di fondamentale importanza si è rivelato l’apporto del Museo Etno-Antropologico e archivio storico “Mario De Mauro” e del suo direttore, prof. Nuccio Gambera . Arricchiscono la descrizione del quadro storico, documenti, foto e locandine pubblicitarie dell’epoca, i quali guidano il visitatore lungo un affascinante cammino che, partendo dagli ormai lontani anni ’40, giunge sino ai più recenti anni ’80.
Sembravano atteggiarsi mostrandosi in tutto il loro splendore, lucide, radiose nelle loro uniche, irripetibili e caratteristiche tinte, le Vespe Piaggio all’interno del palazzo. Intramontabili modelli da collezione che hanno segnato un’epoca e che continuano ad essere orgoglio di chi ne possiede un esemplare.
Superbe e dalle forme molto arrotondate le “Vespe Piaggio 125” nei loro diversi modelli anni ’50.
Gli anni ’60 odono il rombo della “Vespa 125 Super” e troviamo, sue coetanee e dalle forme ancora molto sinuose, le “Vespe 50” alcune delle quali con colori sfavillanti come quella verde mela e quella giallo positano.
E’ la “Vespa 50 Special”, con il suo fanale anteriore rettangolare, che sembra segnare il confine tra le dolci forme che troviamo fino agli anni ’60 e quelle leggermente più spigolose degli anni seguenti. La Special passa definitivamente il testimone alle forme squadrate che hanno cavalcato l’onda dei modelli a due ruote a partire dagli anni ’70 fino ad oggi.
Il passaggio dagli anni ’60 agli anni ’70 mette in risalto anche un altro aspetto, ossia l’evoluzione della Vespa da semplice mezzo di trasporto a mezzo di svago utilizzato per rilassanti passeggiate sui ciclomotori. Questi esemplari, infatti, mostrano una maggiore cura nei dettagli e nelle rifiniture; lo sterzo, fino ad allora standard, diventa specifico per modello, i fari e le ruote sono più potenti. La cura dei piccoli particolari è decisamente maggiore rispetto al passato.
Nell’ambito della mostra troviamo anche alcuni modelli di motociclette quali la “Moto Guzzi Airone 250” degli anni ’50, la “Moto Gilera Giubileo” degli anni ’70 e la “Moto Guzzi” degli anni ’80.
Solitaria e incantevole nella sua impavida indole bellicosa, immediatamente addolcita da una rosa rossa in bocca al cannone, si presenta all’ingresso la “Vespa TAP” (acronimo di: “Truppe Aereo Paracadutate”), veicolo a due ruote molto agile, che disponeva di artiglieria bellica e che veniva paracadutato. La TAP venne ideata nei primi anni Cinquanta in occasione del conflitto vietnamita. Il modello esposto a palazzo Modica in queste sere è l’unico mezzo TAP italiano con possibilità di circolazione poiché munito di regolare targa. Il proprietario è il giovane palermitano Filippo Sagona, che possiede la collezione “Vitti na Vespa”.
Con la collaborazione dell’assessorato allo Sport, Turismo e Spettacolo del Comune di Scordia, attualmente rappresentato da Nello Parisi, i 22 vintage ci insegnano che le passioni vanno sempre coltivate, nonostante le difficoltà che la vita possa porre dinanzi al cammino dell’umanità, perché l’essere umano ha voglia di dedicarsi a ciò che gratifica il proprio spirito, senza mai dimenticare che la quotidianità è fatta anche e soprattutto di difficoltà che spaziano dall’economico al sociale che hanno sempre determinato, così come l’evoluzione delle vespe esposte, anche quella della vita dell’uomo.
Nell’accostamento vespa/storia, che ci viene proposto, si avverte quasi il bisogno di ripercorrere le tappe del nostro passato per comprendere da dove inizia la crisi del mondo attuale e come l’individuo ha mantenuto il desiderio di migliorarsi.
[nggallery id=138]TANIA CATALANO