MILITELLO – Nubi sul futuro dell’ospedale “Mario Basso Ragusa”. Sirna: “Il Pta? Una scelta necessaria”
3La strada è ormai tracciata: l’ospedale “Mario Basso Ragusa” sarà convertito in presidio territoriale d’assistenza. Non conserverà tutti i livelli attuali di unità operative e servizi, ma sarà al centro di un programma di “rimodulazione” delle risorse professionali ed economiche.
Lo ha ribadito il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria 3 di Catania, dott. Gaetano Sirna, che ha incontrato, ieri mattina, nella sala dell’auditorium S. Domenico, una larga rappresentanza di amministratori locali, parlamentari, consiglieri e medici. Appare quasi certa la perdita dell’unità complessa di Rianimazione, che “non può più valere – ha dichiarato – in questo contesto sanitario. Il Pta non sarà certamente uno sterile contenitore di specialità, ma rappresenterà il nuovo modello di organizzazione sanitaria e d’integrazione territoriale”.
Secondo il manager, non è da escludere una ridimensionamento di alcuni reparti, che potrebbero “ospitare posti letto per pazienti in regime di dialisi o altri servizi più efficienti e utili, in sinergia con i medici di base. L’ospedale non sarà smantellato, ma una proposta di cambiamento è doverosa: esistono gravi problemi economici nella nostra regione, che impongono adeguamenti e verifiche”.
Contro le decisioni si è espresso l’on. Giovanni Burtone: “La sanità non può approdare, in Sicilia, soltanto nelle aree metropolitane. Le comunità della zona e quella militellese, che hanno finora tenuto atteggiamenti civili, non accetteranno il colpo di spugna. Dopo la perdita di Ginecologia e Ortopedia, la soppressione della Rianimazione e la conversione in Pta è inaccettabile”.
Altri interventi sono giunti dai dirigenti di Medicina e Chirurgia, Filippo Bentivegna e Rosario Cannizzo, nonché dal commissario comunale di Militello, Francesco Spataro, dal sen. Enzo Oliva e da consiglieri. I lavori sono stati coordinati dal presidente del Consiglio, Nino Lisciandrano, che ha sollecitato il trasferimento della postazione del Pronto soccorso nelle nuove e più ampie strutture.
Per il presidente del Consiglio di Scordia, Saro Minissale, “la sorte del nosocomio è stata scritta. Non resta che incontrare il governatore regionale e la commissione sanità all’Ars”. Non ha dubbi, infine, il sindaco di Vizzini, Vito Cortese, che ha messo in luce “l’antica e meritoria tradizione sanitaria, che deve continuare. La classe politica è responsabile delle scelte più importanti”.
LUCIO GAMBERA