PALAGONIA. Turbativa d’Asta e abuso d’ufficio: la Procura chiude le Indagini.
0Turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Sono questi i reati contestati all’ex sindaco di Palagonia, Franco Calanducci (nella foto), che è stato denunciato insieme ad altre cinque persone dalla Procura della Repubblica di Caltagirone. Si tratta dell’architetto Saverio Sinatra, dirigente del servizio tecnico del comune, di tre geometri dell’ufficio tecnico comunale dei quali non sono state fornite le generalità e dell’amministratore di una ditta catanese, la Incoter s.r.l. riconducibile ai fratelli Basilotta. Gli avvisi di conclusione indagini ed informazioni di garanzia sono stati emessi qualche giorno fa dal procuratore della Repubblica di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano, che ha condotto l’attività investigativa in collaborazione con il nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di Palagonia. Secondo gli inquirenti, l’amministrazione comunale, guidata da Calanducci, avrebbe affidato “a trattativa privata, al di fuori dalle ipotesi consentite per l’urgenza, con due ordinanze sindacali contingibili e urgenti”, dei lavori di manutenzione stradale e di sistemazione del manto bituminoso alla ditta dei fratelli Basilotta. I lavori, per un importo complessivo di centosessantamila euro, sono stati assegnati senza procedere ad alcuna regolare gara, né formale, né informale, o ad alcuna inchiesta di mercato tra le ditte specializzate per la scelta del contraente più idoneo. Inoltre non è stato stipulato un contratto regolare facendo apparire che la ditta avesse presentato ribassi in realtà mai proposti, con computi metrici estimativi irregolari. “Questa notizia mi ha lasciato di stucco – dice l’ex primo cittadino palagonese – ho preso quel provvedimento perché mi era giunto un verbale dall’ufficio tecnico che sottolineava il rischio per l’incolumità pubblica di quelle strade. Era un intervento necessario ed urgente – continua Calanducci – in quel periodo arrivavano numerose richieste di risarcimento danni dei cittadini che denunciavano gli incidenti avvenuti per le scarse condizioni del manto stradale. C’erano buche profonde anche trenta centimetri – conclude l’ex sindaco – non potevamo attendere i tempi di una gara d’appalto”. Calanducci, a giugno dello scorso anno, aveva lasciato definitivamente il comune rassegnando le proprie dimissioni dopo tre anni difficili che lo avevano visto più volte oggetto di intimidazioni e di un voto di sfiducia, firmato da tredici consiglieri, poi ribaltato dalla decisione della sezione distaccata di Catania del Tribunale amministrativo regionale.
DAMIANO PENNISI