Scordia e lo sciopero: carburante “in rosso” e lavoratori a casa
3Anche a Scordia da qualche ora i rifornitori di carburante sono “in rosso” . Da ieri code interminabili, fino all’esaurimento, di gasolio e benzina. A mezzanotte di ieri in tutta Sicilia è scattata l’Operazione “vespri siciliani” un maxi sciopero promosso da “Forza d’urto” movimento nato dall’unione di diverse organizzazioni che coinvolge i trasporti e che si concluderà a mezzanotte di venerdì 20 gennaio. «Molte delle nostre richieste riguardano modifiche di norme nazionali e europee. Vorremmo che il governo nazionale mettesse in atto qualcosa che possa rimettere in moto l’economia della Sicilia, partendo anche dall’abbassamento delle accise sui carburanti che pesano troppo sul trasporto delle merci penalizzando fortemente le nostre produzioni – hanno dichiarato gli esponenti di “Forza d’urto” – fino ad ora, nessuno ci ha mai voluto ascoltare. Per questo motivo abbiamo deciso di dare vita a questa mobilitazione». In tutta l’isola durante la protesta avranno luogo numerose manifestazioni. Catania vedrà in protesta per tutta la giornata di oggi, ma non solo, il piazzale antistante il Porto di Catania, parte della zona Industriale, la Tangenziale nei pressi dello svincolo Paesi Etnei, il bivio SS 114 nei pressi dell’Hotel Orizzonte e il Trepunti di Giarre. Sembra una sorta di paradosso eppure blocchiamo i circuiti della nostra stessa economia al fine di vederla “sbloccata”. Ormai non se ne può più, il sistema è al collasso ma nessuno dai “piani alti” ascolta né percepisce fino a che punto. E allora cosa si fa? Si alzano i toni, si ferma tutto. Si tenta di creare disagio generale attraverso uno sciopero che,volente o nolente, danneggia quei lavoratori “a giornata” che a partire da oggi sono a casa a riposo forzato e le stesse aziende che non possono lavorare perché la merce non può essere spedita. Con questo non si vuole certo dire che lo sciopero non va fatto, ma piuttosto che il problema viene dall’ alto, perché non si comprende come mai si debba arrivare a tanto per “tentare” di essere ascoltati da un governo che si ostina ad essere sordo alle necessità dei propri cittadini. La tolleranza raggiunge il limite dell’insopportabile e si parte con la catena di proteste che tanto spesso ci travolge ma della quale non conosciamo quasi mai i risultati ottenuti. Dunque oggi e per tutta la settimana la Sicilia, già bloccata da tempo per cause di forza maggiore, si ferma volutamente nella speranza che il governo comprenda che una simile protesta è fatta soprattutto di sacrificio e che non guardi dall’alto tutto questo pensando che quei tir fermi a manifestare non stiano giocando a “stella stellina”.
TANIA CATALANO