Sebastiano Ministeri in: «U CONTRA»
2E’ all’anfiteatro comunale che, sabato 30 luglio alle 20.30, ritorna in scena Sebastiano Ministeri con la sua associazione culturale “Le Arti” Città di Scordia, mettendo in atto uno spettacolo teatrale il cui ricavato andrà devoluto in beneficienza, a favore della costruzione della “Casa del Donatore di Sangue”, progetto AVIS per la nostra città.
Sarà messo in scena un piccolo capolavoro di drammaturgia teatrale del grande commediografo siciliano Nino Martoglio, nato a Belpasso (CT) nel 1870 e che, dopo aver mosso i primi passi in qualità di giornalista e poeta dialettale iniziò, nel 1901, a dedicarsi al teatro.
Martoglio pone sempre in scena un quadro verosimile e vivo della Sicilia e dei quartieri catanesi che rappresenta, mostrandosi strategico maestro di animate vicissitudini e di ardite discussioni tra i diversi personaggi.
“U Contra” (Il Contravveleno), un intreccio di pregiudizi e falso desiderio del senso di civiltà, dove i protagonisti sono analfabeti, ingenui ma sedicenti acculturati. E’ una commedia dialettale in tre atti comici che mette in scena un dramma di fondamentale importanza storica, quale l’epidemia del colera che segnò molte vittime negli ultimi decenni del 1800. Un dramma velato di satira, ironia, comicità e conflittualità attraverso l’ignoranza del cittadino analfabeta celata dietro false ed erronee culture popolari.
Vi erano, infatti, due credenze popolari sulle modalità di propagazione del colera:
La prima, ossia la credenza “baddista” (da “badda” polpetta avvelenata) secondo la quale erano gli untori a diffondere l’epidemia;
La seconda, quella “colunnista” (da “culonna d’aria”, corrente atmosferica) secondo cui il colera era portato dal vento.
(Il Colera è, invece, una grave patologia infettiva del tratto gastrointestinale la cui diffusione è causata dall’ingestione di acque e cibi contaminati dal batterio Vibrio Cholerae ).
Personaggio centrale della commedia, è Don Procopio Ballacchieri, inattendibile e convinto intellettuale, che storpiando le parole utilizza un falso linguaggio erudito con il quale si atteggia e spiega alle donne della Civita (quartiere catanese abitato da pescatori) che cos’è l’igiene.
Don Procopio, personaggio popolare afflitto dalla fame, si distingue quindi per i suoi farneticamenti intellettuali con il baddista Don Cosimo Binanti, per le sue diatribe in mezzo ai pettegolezzi del popolare quartiere.
Anche stavolta Sebastiano Ministeri, insieme a tutta la sua compagnia teatrale, sta lavorando sodo per divertire, intrattenere, perpetuare la morale che egli ama imprimere con garbo e intelligenza nelle proprie rappresentazioni, diffondere la cultura del teatro e raccogliere fondi per beneficienza.
E vogliamo chiudere con le parole del signor Ministeri, che con la sua caratteristica semplicità, conciso e diretto ci ha detto un po’ preoccupato ma molto speranzoso: «Mi sono accorto che sono poche le persone che sanno di questa commedia e temo che a causa della poca pubblicità la gente non venga a guardarla. Noi ci stiamo impegnando, stiamo facendo del nostro meglio per non deludere il pubblico che ci accoglie tutte le volte con entusiasmo. Vi aspettiamo numerosi, non mancate»
TANIA CATALANO