Il tribunale di Caltagirone non sarà soppresso
1Il Governo ha deciso di mantenere i presidi giudiziari nelle aree ad alta infiltrazione di criminalità organizzata (Caltagirone e Sciacca in Sicilia; Castrovillari cui sarà accorpato il tribunale di Rossano, Lamezia Terme e Paola in Calabria; Cassino cui sarà accorpata la sezione distaccata di Gaeta nel Lazio) e di dotare di un Ufficio di Procura anche il Tribunale di Napoli nord. E’ questa la decisione del consiglio dei ministri che stamani ha dato via libera definitivo ai decreti legislativi di revisione delle circoscrizioni giudiziarie mantenendo il presidio di legalità del tribunale di Caltagirone.
“Il Tribunale è un presidio di legalità fondamentale e insostituibile per una città come Caltagirone, per un’area vasta come quella del Calatino e data anche la sua distanza dagli altri tribunali, la sua chiusura sarebbe stata inaccettabile. Accolgo pertanto con grande soddisfazione il provvedimento del Consiglio dei ministri che salva il Tribunale e la Procura calatini, evitando così gli enormi disagi alla cittadinanza, agli operatori e al territorio tutto che sarebbero stati provocati da un’inopinata e ingiusta soppressione”.
Così il sindaco di Caltagirone Nicola Bonanno, presidente del comitato costituitosi nei mesi scorsi per la difesa del presidio giudiziario, messo a serio rischio dal “giro di vite” annunciato dal Governo in materia di revisione delle circoscrizioni giudiziarie e inserito nella bozza di decreto fra i 37 da sopprimere, ma stamani “salvato”, insieme ad altri 5 tribunali, dal decreto legislativo esitato dal Consiglio dei ministri .
“La salvaguardia del Tribunale e della Procura di Caltagirone – aggiunge Bonanno – è anche il frutto dello sforzo corale messo in atto dal nostro territorio. Ringrazio tutti coloro che, ai vari livelli di responsabilità e rappresentanza istituzionale e a diverso titolo, hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato di estrema importanza”.
“Quella per il mantenimento del presidio giudiziario è stata una battaglia di vitale importanza, che anche il Consiglio, protagonista pure di una seduta straordinaria sull’argomento, ha inteso combattere sino in fondo. La sua chiusura, infatti, avrebbe privato il territorio di servizi insostituibili e avrebbe determinato ricadute negative anche da un punto di vista logistico e dei costi. Il mantenimento del Tribunale e della Procura segna adesso un momento fondamentale anche per le prospettive economiche e sociali del nostro territorio”.
Così il presidente del Consiglio comunale di Caltagirone, Luigi Giuliano, ha commentato il provvedimento del Governo che “salva” il Tribunale e la Procura di Caltagirone dalla scure abbattutasi su molti presidi giudiziari. Un secco “no” all’annunciata soppressione era stato espresso anche dalle assise degli altri centri del Calatino.
“Il consiglio dei Ministri ha deciso di salvare i tribunali di Sciacca e Caltagirone”. “Quella di oggi è una vittoria dell’intera rappresentanza del Pdl in parlamento che ha portato a termine la grande battaglia iniziata dal ministro Angelino Alfano a fianco di migliaia di cittadini e comitati per l’affermazione della giustizia anche e sopratutto nelle sedi disagiate della Sicilia. Una battaglia che sarebbe stata impossibile senza la cooperazione delle istituzioni, magistratura, avvocatura e societa’ civile. Lo dice il coordinatore regionale del Pdl in Sicilia, Giuseppe Castiglione.
“Non dimentichiamoci – continua Castiglione – che il tribunale di Sciacca è stato negli ultimi anni il punto di riferimento della lotta alla mafia in una terra fortemente condizionata anche dall’influenza del mafioso latitante Matteo Messina Denaro”.
“Non di meno il Tribunale di Caltagirone che rappresenta, è grazie a questa vittoria del Pdl e dei siciliani continuerà a rappresentare l’avamposto per la lotta alla mafia”.
“Basti ricordare la latitanza del boss Nitto Santapaola, finita dopo 11 anni proprio nelle campagne tra Caltagirone e Mazzarrone”. “Oltre al mantenimento delle strutture giudiziarie e importante concentrarsi su una rivoluzione culturale che puo’ rappresentare il colpo di grazia della lotta alla mafia”. Conclude Castiglione.