Al Majorana si parla di legalità nel giorno dell’anniversario dell’uccisione di D’Antrassi
0In occasione del 24° anniversario dell’uccisione dell’imprenditore Nicola D’antrassi, l’ASAES di Scordia ha organizzato una giornata di commemorazione sul tema della legalità, per la cui difesa D’antrassi diede la vita.
La giornata è cominciata nella mattinata, con una conferenza ricca di relatori ed ospiti, che si è tenuta al liceo “E. Majorana”.
La conferenza, a cui erano presenti le autorità civili e militari di Scordia, tra cui il Sindaco Angelo Agnello, il Presidente del Consiglio Rosario Minissale, il Capitano Comandante della Compagna Carabinieri di Palagonia Dott. Pagliara, il Luogotenente dei Carabinieri Gaetano Balsamo, il Comandante dei Vigili Urbani Salvatore Todero. L’incontro è stato aperto ufficialmente dal prof. Giuseppe Mudò, che ha presentato i vari ospiti: Alessandra Turrisi, giornalista di Avvenire, Saro Barchitta, presidente dell’ASAES Scordia, Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto di Messina e autore del libro “Ricatto allo Stato” e il Prof. Orazio Interlandi, Preside del liceo.
Il primo intervento è stato fatto dal Preside, che ha salutato e ringraziato tutti i presenti, a cui sono seguiti quelli del Sindaco e del Parroco di San Giuseppe, Don Gaetano Tomagra.
Ha poi iniziato a relazionare il presidente dell’ASAES Barchitta: «Questa ricorrenza non deve essere fine a se stessa, solo per poter dire: “Abbiamo ricordato D’antrassi”. Deve essere, invece, un invito, e per questo la ripeteremo all’infinito, a riuscire a far riaccadere le cose belle successe nel passato e ad avere la capacità di “mandare a quel paese” le cose brutte.». Ha poi concluso con una frase idiomatica: «Quando vedete questa gente, non dovete dar loro la gloria che hanno ricevuto nel passato. Dovete mandarli a quel paese, invece! ».
La parola è poi passata ad Alessandra Turrisi. «Le stragi mafiose non sono cose che non ci riguardano, ma sono capitoli di una storia che scriviamo noi» ha cominciato, citando le stragi di Capaci e via D’amelio. Poi, riferendosi al pagamento del pizzo ha affermato che «gli imprenditori più avanti di età sono più propensi a cedere a queste intimidazioni. Ma tra i giovani si nota fortunatamente una maggiore voglia di cambiamento. Un esempio è Natale Giunti, il cuoco palermitano che vedete in TV a “La prova del cuoco”, che ha denunciato quelli che gli chiedevano il pizzo.».
La giornalista si è poi dedicata ad un’interessante intervista al Dott. Ardita, che ha trattato i problemi delle carceri, della mafia, del 41 bis e di molte delle tematiche di cui il procuratore parla, per esperienze personali, nel suo libro.
I lavori si sono conclusi con alcune acute domande rivolte al Dott. Ardita dagli studenti partecipanti, riguardo al coraggio della denuncia, ai boss che continuano a comandare dalla cella e alla posizione delle istituzioni nei confronti di questi atti.
Questo è un altro evento che il liceo ha accolto con piacere tra gli eventi culturali che si svolgono al suo interno, che è servita per ricordare ancora una volta il «martire» scordiense, come l’ha definito il Prof. Interlandi, e che ha trattato di un argomento importante per la generazione di oggi, la stessa che domani si ritroverà a governare il mondo: la legalità.
FRANCESCO AMATO