Asilo nido comunale. La Fp Cgil chiede all’amministrazione di cambiare rotta
0Fa discutere in questi giorni l’annuncio da parte dell’amministrazione comunale di volere affidare, tramite un bando, la gestione dell’asilo nido a privati. Una scelta che viene definita “obbligata” dopo il bilancio negativo dell’anno appena trascorso con gli introiti che non sono riusciti neanche minimamente a controbilanciare le spese di gestione, compresi gli stipendi alle quattro insegnanti e all’ausiliaria. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, si è assistito ad un acceso intervento dell’assessore ai servizi sociali, Mariella Centamore che da consigliere comunale sedeva tra i banchi dell’opposizione nella scorsa sindacatura di Angelo Agnello che aveva già provato ad affidare la gestione del servizio a privati dopo che, dopo pressanti richieste da parte di politica e opinione pubblica, si era riusciti ad abbassare le tariffe della retta portandole a 70 euro per un minimo di 32 bambini. L’assessore-consigliere ha difeso la sua scelta ed ha rispedito al mittente le accuse di sindacalisti che a suo dire dovrebbero più occuparsi dei problemi dei lavoratori e dell’attuale crisi occupazionale prima su tutte quella del settore agrumicolo.
La risposta del sindacato non si è fatta attendere. Ad intervenire nella delicata questione è Francesco D’Amico (nella foto) segretario territoriale Fp Cgil calatina che tiene a sottolineare come sia necessario salvare un servizio fondamentale per le famiglie. “Sappiamo della gravissime difficoltà economica dell’ente ma credo che sia di vitale importanza che l’amministrazione comunale sfrutti ogni possibilità e si attivi in tutte le direzioni per evitare il rischio che l’ asilo nido comunale possa chiudere. E’ necessario, al contrario, che la Giunta si attivi per potenziare un servizio essenziale che vede la città ancora troppo indietro rispetto all’obiettivo nazionale di posti nei nidi pubblici, fissato al 12 per cento del totale della popolazione sotto i tre anni. Occorre cambiare rotta al più presto. Gli asili nido comunali sono stati finora, e devono continuare ad esserlo, un vero fiore all’occhiello dei servizi sociali della nostra città. Per questo chiederò alla Giunta Tambone di fare il possibile per scongiurare l’ipotesi di una loro chiusura e cercare le risorse per rilanciare questo servizio”.
Va inoltre, sottolineato – continua D’Amico – che il personale dipendente ha sempre operato, con grande professionalità, negli asili comunali. Con la chiusura, questi lavoratori cosa rischiano e come intende ricollocarli? La Funzione pubblica Cgil, proprio perché consapevole della difficoltà del caso, segnala all’amministrazione comunale la possibilità di sfruttare alcuni strumenti messi a disposizione dall’Unione Europea (a Catania 4 Asili nido su 12 sono a completamente pagati dai Pac ). Per il sindacato, il risanamento del bilancio comunale non può prescindere dalla tutela delle fasce più deboli della società, prima tra tutti i bambini e gli anziani e dei lavoratori sia pubblici che privati che operano a garanzia dei diritti di cittadinanza e dei servizi a questi collegati”.
La Fp Cgil del Calatino fa sapere di avere già inoltrato richiesta di incontro urgente per la convocazione di un tavolo tecnico dove sarà portata l’esperienza degli asili nido di Catania.
All’incontro parteciperà anche il segretario della Cgil del Calatino Totò Brigadeci. “La sua presenza – conclude D’Amico – sta a significare come il sindacato non guarda solo i diritti dei lavoratori ma anche servizi offerti alla comunità”.
Non si è fatta attendere la risposta dell’amministrazione che in una nota congiunta del sindaco Franco Tambone e dell’assessore Mariella Centamore così dichiara: “Apprezziamo la consapevolezza da parte della FP Cgil delle difficoltà economiche nelle quali si trova il nostro comune. La volontà dell’amministrazione resta quella di continuare a garantire il servizio di asilo nido, salvaguardando i livelli occupazionali. Accogliamo l’invito ad un incontro per confrontarci su soluzioni alternative, come già ribadito in consiglio comunale, nell’interesse pubblico di mantenere aperta la struttura e garantire i lavoratori”.