Aumento della Tarsu e costi della politica. Raccolte 1000 firme.
17Mille cittadini hanno firmato, aderendo così alla proposta del comitato formato in gran parte da Italia dei Valori e Rifondazione Comunista, entrambi non rappresentati in consiglio comunale. Una firma per dire “no” all’aumento della Tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani e per chiedere la riduzione degli assessori da sei a quattro così come previsto dallo statuto comunale.
Mille firme che sono state consegnate nelle mani del presidente del consiglio e del sindaco.
Il primo ha già fatto sapere di essere pronto a convocare, così come prevede lo Statuto, un consiglio comunale mentre il primo cittadino ha dato già appuntamento ai rappresentanti dei due partiti per lunedi 29 agosto per spiegare i motivi di tale aumento che ricordiamo incide sulle tasche dei cittadini scordiensi con aumenti che, per la prima casa, prevedono un aumento di 39 centesimi al metro quadro, rispetto alle 2,71 dello scorso anno. Un aumento necessario, ha dichiarato il sindaco, Angelo Agnello di ritorno dalle ferie e che ha evidenziato come la differenziata sia scesa, in modo preoccupante e allarmante, dal 36 al 28 per cento. A ciò va aggiunto l’aumento spropositato della raccolta indifferenziata con 900 tonnellate di rifiuti che i cittadini scordiensi producono in un anno.
Dopo avere deliberato un primo aumento e ritirato subito dopo la delibera, la giunta ha ufficializzato le tariffe per il 2011 dopo avere ricevuto da Kalat Ambiente i numeri per il nuovo piano annuale che prevede aumenti consistenti proprio alla gestione integrata dei rifiuti che passa a 551 mila euro rispetto ai 350 mila dello scorso anno, spiegato dal sindaco con l’aumento dei costi di gestione del conferimento in discarica autorizzata e con l’aumento dei rifiuti. Lunedi, dunque, ne sapremo di più.
Intanto il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dai comuni aderenti a Kalat, tra cui anche Scordia, in merito alla decisione della regione siciliana di porre fine all’esperienza Kalat e nominare un liquidatore che dovrebbe rimanere in carica sino al 31 dicembre 2011. Il Tar ha rigettato la proposta dell’assemblea straordinaria dei soci di Kalat, a cui come detto aderiscono i sindaci dei comuni, di posticipare la messa in liquidazione di Kalat e la creazione di una nuova società a totale partecipazione pubblica con il supporto tecnico e giuridico dei professionisti già individuati nel corso della precedente assemblea.
Annunciato quindi il ricorso al Consiglio di Stato mentre per la pulizia della città si andrà ancora avanti con la proroga del contratto con Agesp sino al 31 dicembre 2011.
Infine una curiosità. Il nuovo piano proposto da Kalat non prevede alcuna operazione di scerbamento ne pulizia delle aree a verde, servizi che dovranno essere a carico del comune.
Sul fronte dei costi della politica, altre 1000 firme sono state depositate presso la residenza comunale. Mille firme per chiedere l’immediata applicazione della norma che prevede la riduzione del numero degli assessori da sei a quattro, norma che nella sua applicazione, il consiglio comunale ha rinviato alla prossima legislatura prevista per il 2013.