Bocconi avvelenati al rifugio dell’associazione Mi Fido di Te
0Un argomento più volte trattato quello dei cani sul territorio dei quali, però, torniamo a parlare per “denunciare” un fatto di una certa gravità che, più volte, abbiamo “condannato”.
Tra l’innocuità di chi si limita ad amarli e rispettarli, chi a dedicare loro gran parte del tempo attraverso attività di volontariato, chi ne è indifferente e chi continua a sognare un territorio senza cani randagi, c’è la categoria di individui che proprio innocui non sono: chi li avvelena.
Ed è proprio di avvelenamento che oggi vi vogliamo parlare in questo articolo. Ieri, infatti, si è verificato l’ennesimo caso di “bocconi avvelenati” e se, solitamente, sentiamo parlare di cibo trappola, con chiodi o veleno, lasciati in giro nelle piazze o nelle aiuole (cosa di grande pericolosità se consideriamo che, oltre agli animali, anche bambini potrebbero venirne a contatto), stavolta i bocconi sono stati lanciati oltre la recinzione del rifugio in cui i membri dell’associazione scordiense Mi Fido di Te, accudiscono diversi cani randagi.
Sissi, uno dei cani del rifugio è caduta nella trappola ed è stata prontamente soccorsa e salvata da una volontaria dopo che quest’ultima ha riconosciuto, nell’animale, i classici sintomi precoci di avvelenamento.
«C’erano pezzi di carne imbrattati di una polvere verdastra – ci hanno raccontato con rabbia e indignazione i volontari dell’associazione – abbiamo trovato pezzi avvelenati lungo tutta la strada».
Tania Catalano