CALTAGIRONE: ballottaggio Bonanno – Foti
0A Caltagirone sarà il ballottaggio a indicare il nome del sindaco. Presto dentro perché in vantaggio in tutte le sezioni o quasi Nicola Bonanno (sostenuto da tre civiche: una vicina al “pidiellino” dissidente Marco Falcone e le altre di prevalente ispirazione Mpa), vincitore di questa prima tappa con 6462 voti, pari al 33,32 per cento, si è dovuto attendere sino alla tardissima sera di ieri per risolvere, al “fotofinish”, la gara fra gli altri due “competitor” più accreditati dai favori del pronostico. Ad avere la meglio per un paio di centinaia di voti su Sergio Gruttadauria, consigliere provinciale in carica e candidato ufficiale del Pdl e di altre compagini e movimenti del centrodestra (per lui 4241 voti, pari al 21,87 per cento), è stata Alessandra Foti, vicesindaco uscente, indicata dalle primarie del centrosinistra e sostenuta da Pd, Sel e Psi con civiche. Sarà lei l’avversaria di Bonanno fra 15 giorni, avendo ricevuto 4453 consensi, pari al 23,28 per cento.
Dieci le liste che, stando ai dati, ancora in attesa di ufficializzazione, superano lo sbarramento del 5 per cento e che, quindi, si divideranno i 30 scranni in Consiglio, tenendo conto che, per l’esatta distribuzione, bisognerà attendere il nome del sindaco. Alle liste collegate al primo cittadino sarà, infatti, attribuito il premio di maggioranza, con la conseguente assegnazione di 18 seggi, mentre tutte le altre dovranno dividersi i rimanenti 12 seggi.
Queste le 10 liste che vanno oltre la soglia del 5 per cento: Progetto Caltagirone (a sostegno di Bonanno) con 3149 voti, pari al 13,59 per cento; Sintesi autonomista (3043 voti, pari al 13,13 per cento); Alessandra Foti sindaco con 2449 voti (10,57 per cento); Pdl (a sostegno di Gruttadauria) con 2364 preferenze (10,20); L’altra città (a supporto di Bonanno) con 1753 consensi (7,56); Pd (per la Foti) con 1540 voti, pari al 6,65 per cento; Italia dei valori (a sostegno di Sabrina Mancuso) con 1288 voti, pari al 5,56 per cento; Sergio Gruttadauria sindaco con 1345 voti, pari al 5,80; Lista Gemma per il centrosinistra 1212 voti, pari al 5,23; Sindaco di tutti (a sostegno della Foti) con 1195 consensi (5,16 per cento).
Restano fuori dalla suddivisione degli scranni consiliari, invece, sei liste che, stando ai dati, non superano lo sbarramento posto dalla nuova legge elettorale. Si tratta di: Alleanza popolare per Caltagirone, collegata a Sergio Gruttadauria (1063 voti: 4,59 per cento); Udc, collegata a Carmelo Cinnirella (881 voti, pari al 3,80 per cento); Movimento Cinque Stelle, collegata a Francesco Perspicace (795, pari al 3,43 per cento); Per Caltagirone, collegata a Francesco Fonte (542 voti: 2,34 per cento); L’altra Caltagirone è possibile – Rifondazione comunista, collegata a Giacomo “Gigi” Cascone (336 preferenze, pari all’1,45 per cento) e Insieme si può – Biagio Pace sindaco (220 voti: 0,95 per cento).
Quanto agli altri candidati a sindaco, Concetta “Sabrina” Mancuso si attesta al 7,88 per cento (1529 voti); Francesco Perspicace raggiunge il 4,99 per cento con 968 preferenze, mentre Francesco Fonte supera di poco il 3 (3,12 per cento). Carmelo Cinnirella, Biagio Pace e Gigi Cascone arrivano rispettivamente a 400 voti (2,06 per cento), 382 (1,97 per cento) e 356 (1,84 per cento).
Un elemento da rimarcare è la scarsa “digeribilità” del nuovo sistema elettorale, con numerosissimi casi di contestazioni e una macchina elettorale complessivamente lenta per via del verificarsi, nelle varie sezioni, di tante situazioni da chiarire. Il nuovo meccanismo di voto (con il venir meno del cosiddetto “effetto trascinamento” delle liste sui candidati a sindaco) ha da un lato determinato accoppiate alquanto strane, con preferenze a consiglieri di una lista associate a preferenze attribuite a candidati alla carica di primo cittadino appartenenti a ben altro schieramento, ma ha anche provocato una netta “forbice” fra i voti validamente espressi a favore delle liste e quelli andati ai candidati a sindaco.