CALTAGIRONE. Dopo il Papa, anche il Vescovo approda su Twitter
0Dopo l’arrivo del Papa Benedetto XVI su Twitter, anche il vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri, approda sul social network dei 140 caratteri. Non si tratta dell’inaugurazione di un profilo personale, ma del miglioramento e del potenziamento dell’account diocesano @DiocesiCaltagir.
Il primo tweet è stato postato questo pomeriggio, 24 gennaio – in occasione della memoria liturgica di San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa, patrono dei giornalisti e degli operatori delle comunicazioni sociali – e a lanciarlo è stato personalmente mons. Peri.
“Sali su un alto monte,tu che annunci liete notizie in Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme” (Is 40,9). Questo il testo del primo tweet del Vescovo, che rimanda alle parole con cui aprì la sua lettera di saluto alla Diocesi all’indomani della sua nomina.
“A partire dal profeta Isaia, vorrei che la mia presenza qui sia buona notizia per molti, sia voce a servizio del Vangelo e destinata a tutti.” ha continuato mons. Peri in un secondo tweet.
L’account sarà coordinato dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali e si propone come luogo di incontro e di riflessione, attraverso l’adozione di uno stile comunicativo personale, trasparente, immediato, aperto al dialogo e alla reciprocità.
Con la valorizzazione dell’account @DiocesiCaltagir, nell’Anno della Fede, si arricchisce su internet la rete comunicativa della Diocesi di Caltagirone. Sono stati recentemente aggiornati il sito internet www.diocesidicaltagirone.it e la fanpage di facebook. Numerose, inoltre, le attività in cantiere: dalla formazione degli operatori, alla creazione di un media diocesano.
Gli obiettivi dell’Ufficio diocesano di Comunicazioni sociali non sono certo la propaganda o l’immagine, ma innanzitutto il sostegno delle relazioni; la promozione di occasioni di discernimento comunitario; la difesa di una corretta informazione; la valorizzazione della creatività e dell’impegno pastorale vissuto nelle nostre parrocchie, negli Uffici pastorali, negli Istituti culturali; la diffusione di una cultura della comunicazione che trovi in Gesù il modello autentico.
«Ringrazio quanti hanno reso possibile questo ulteriore passo in avanti – aggiunge mons. Peri -, ma soprattutto rivolgo la mia gratitudine ai giornalisti e agli operatori delle comunicazioni sociali che seguono e raccontano la vita della nostra Chiesa diocesana. Grazie al loro lavoro abbiamo molte possibilità in più per offrire il nostro contributo all’edificazione di una cultura dell’amore, della relazione, della vita, della scoperta».