Cara di Mineo. Il sindaco Aloisi diventi il presidente del consorzio dei comuni.
0COMUNICATO
Da notizie a mezzo stampa apprendiamo dell’incontro tra il sindaco di Mineo, Anna Aloisi, il direttore del consorzio dei comuni che gestisce il Centro d’Accoglienza per Richiedenti Asilo di Mineo – il più grande d’Italia – Giovanni Ferrera, e il responsabile delle relazioni istituzionali del Centro, Luca Odevaine, per discutere sugli ultimi disordini accaduti al C.A.R.A. di Mineo il 14 giugno scorso, e della probabile designazione del sindaco della città di Capuana a vice presidente del Consorzio “Calatino Terra d’Accoglienza”.
Il gruppo consiliare menenino, “Mineo prima di tutto”, si chiede, a nome e per conto di tutti i cittadini di Mineo, come mai il nostro sindaco Anna Aloisi assumerà il ruolo di vice presidente e non di presidente del Consorzio dei Comuni che dal 30 giugno gestirà la potente macchina del C.A.R.A.?
Ritenendo che il comune di Mineo, più di tutti gli altri comuni del consorzio, “senta il peso” della presenza del C.A.R.A. che insiste interamente sul suo territorio, sia per la vicinanza al nostro
centro abitato, sia per le aree agrumetate adiacenti, subendone spesso disagi, non è più opportuno che la presidenza del consorzio vada al sindaco della nostra cittadina?
La presidenza del nostro sindaco, infatti, sarebbe reale e piena garanzia per l’esercizio delle funzioni di controllo, sia sull’ordine pubblico che sulla gestione del Cara, che, ricordiamo, si aggira attorno al costo di oltre i 30 mln di euro annui.
Pertanto, alla luce delle precedenti riflessioni, invitiamo i sindaci componenti del Consorzio dei comuni “Calatino Terra d’Accoglienza” a indicare il nostro sindaco quale presidente.
Inoltre, considerato che a breve il consorzio dovrà provvedere a indire la nuova gara d’appalto per la gestione dei servizi, chiediamo di includere nel relativo capitolato la garanzia che almeno il 20% dei lavoratori della struttura provenga dalla nostra città, che l’assunzione del personale avvenga attraverso graduatorie pubbliche e trasparenti, cioè, gestite dal centro territoriale per l’impiego, che la gara di appalto per la gestione del C.A.R.A. segua il protocollo “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, al fine di evitare pericolose infiltrazioni mafiose.
Chiediamo, infine, che venga rispettato il “Patto per la sicurezza” sottoscritto e firmato dai sindaci del calatino il 28/03/2011, accordo che prevede in premessa una capienza massima di duemila ospiti nell’ex “Villaggio degli aranci”, e non di tremila, come dichiarato in un recente articolo di stampa.
Ciò permetterà una maggiore garanzia sia del rispetto dei diritti inalienabili dei richiedenti asilo, sanciti dalla Convenzione di Ginevra del 1951 e dalla Convenzione Universale dei diritti dell’uomo, sia verso una accoglienza più serena da parte degli operatori locali e delle forze dell’ordine, quest’ultime, oramai stanche del C.A.R.A. di Mineo, definito “paese senza regole” (Comunicato della segreteria provinciale del Sindacato di Polizia, Siap).
Al sindaco della nostra città, Anna Aloisi, facciamo appello affinché possa condividere e sostenere le ragioni del territorio, se così fosse, sappia di poter contare sul nostro pieno supporto, anche qualora, trovando indisponibilità negli altri sindaci componenti del c.d.a., decida di revocare la partecipazione consortile.
Che il C.A.R.A. di Mineo sia C.A.R.A., e non altro!
I consiglieri
Nella Risuscitazione
Chiara Cutrona
Mario Noto
Cristina Venuti
Pietro Catania