Celebrata la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia
0Il salone della biblioteca comunale gremita. Tanti bambini. Nella giornata in cui ricorrono i 30 anni della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991. E in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza l’assessorato alla pubblica istruzione, retto da Valentina Tringali, ha voluto organizzare un incontro ponendo la riflessione sul diritto alla scuola e all’educazione, la scuola come logo di vita. Nonostante vi sia un generale consenso sull’importanza dei diritti dei più piccoli ancora oggi molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese, sono vittime di violenze o abusi, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza.
Dopo il saluto del sindaco, Franco Barchitta, la serata è stata arricchita dai preziosi interventi dei relatori, ognuno impegnato per il proprio ruolo nella delicata missione di crescere ed educare i bambini. Erano presenti Rosanna Cristaudo, direttrice della scuola per l’infanzia paritaria Tom&Jerry, Serena Drago, insegnante e musicista, Alessandra Lussi, delegata Unicef, Alessia Botto, psicoterapeuta, Giuseppe Calleri, dirigente scolastico della Giovanni Verga. Tra le relatrici anche Mariella Centamore, vicaria della Salvo Basso e Concetta Ministeri.
Si è fatto riferimento alla Convenzione ratificata in Italia nel 1991 il cui scopo principale è stato quello di cancellare per sempre l’idea del bambino come oggetto passivo incline soltanto alla potestà genitoriale. In tal senso, la ratifica del trattato pro-infanzia ha consentito di garantire il diritto alla salute, all’educazione, alla dignità e alla libertà di espressione, e ha raggiunto risultati giusti e tanto attesi come la fine delle pene fisiche e la creazione di un complesso di giustizia minorile distinto dall’usuale ordinamento giuridico degli adulti.
Massima attenzione, dunque, nei confronti dei bambini, non solo da parte delle istituzioni scolastiche, ma anche e soprattutto dai genitori, spesso distratti e che, spesso, demandano l’educazione dei loro figli agli insegnanti, e alle istituzioni politiche che devono impegnare le loro risorse per trovare anche degli spazi di aggregazione per lo svago ed il gioco e su questo aspetto, la strada intrapresa dall’amministrazione, grazie a fondi messi a disposizione dalla Regione, sembra quella che porterà alla realizzazione di parchi giochi con l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale dei minori con disabilità e con il fine di promuovere sui territori comunali l’organizzazione di parchi gioco inclusivi, intesi come quei parchi giochi in cui le strutture ludiche, i percorsi, i servizi presenti e tutti gli altri componenti l’area sono scelti in funzione di un utilizzo possibile contemporaneamente sia da bambini normodotati che disabili. Il bando è scaduto lo scorso 31 ottobre e Scordia rientra tra i comuni richiedenti. Sarebbe auspicabile, inoltre, così come avviene in altri comuni, che i giovanissimi cittadini possano interessarsi alla vita politica della città grazie a strumenti messi a loro disposizione come il sindaco dei bambini.