Centri commerciali. Rifondazione Comunista chiede alla magistratura di indagare.
1Stamani presso il gruppo consiliare alla provincia “Comunisti-IdV” si è svolta una conferenza stampa per illustrare le ragioni della contrarietà del Partito della Rifondazione Comunista alla realizzazione dei due nuovi centri commerciali di Motta S.Anastasia e Scordia.
I dati li hanno prodotti, stamane, in conferenza stampa, Valerio Marletta e Pierpaolo Montalto di Rifondazione Comunista.
Catania ha la più alta concentrazione di centri commerciali in Europa a fronte di una cronica stagnazione dei consumi che ha portato il commercio in agonia. Centinaia di piccole attività commerciali hanno cessato la propria attività in un territorio che ha visto la crescita smisurata dei “Megastore”. Nei prossimi giorni erano state previste due conferenze di servizi che avrebbero dovuto esaminare l’istanza di apertura di altrettanti centri commerciali nella provincia di Catania, a Motta Sant’Anastasia e Scordia, per un totale di quasi 60.000 metri quadrati di superficie di vendita. Con la realizzazione di questi 2 nuovi centri si raggiungerà quota 12, la più alta concentrazione in Italia.
Questa modello “spazzatura” di sviluppo ha comportato la chiusura di centinaia di piccole attività sul nostro territorio. Hanno creato nuovo lavoro sempre più precario, basti vedere le tipologie contrattuali alle quali sono sottoposti centinaia di lavoratori. Hanno intaccato pesantemente il tessuto socio-economico delle nostre comunità. Come sempre il meridione d’Italia subisce l’esportazione di un modello produttivo indecente e senza possibilità di sviluppo vero. La confcommercio e la camera di Commercio di Catania hanno recentemente presentato dei report che evidenziano come questo modello non sia più sostenibile per la nostra provincia.
Dietro questo proliferare dei centri commerciali si nasconde spesso l’attività speculativa di grandi gruppi finaziari e la presunta infiltrazione del potere mafioso. Sono tanti gli imprenditori catanesi legati al potere mafioso che hanno fatto grandi affari nella realizzazione dei “Megastore”. Le stesse inchieste giudiziarie hanno portato alla luce gli interessi in questo affare del potere economico catanese vicino a “Cosa Nostra”. Non possiamo – affermano Marletta e Montalto – non tener conto degli interessi dell’imprenditore, condannato per Mafia, Vincenzo Basilotta nella costruzione del “Scordia Megastore”. Qualche anno fa il consiglio comunale di Scordia aveva votato in favore del Progetto di variante allo strumento urbanistico: cambio di destinazione d’uso senza aumento di cubatura da uso industriale ad uso commerciale del capannone dell’ex Copeca utilizzato per la lavorazione di agrumi in Via Matteotti, progetto presentato dalla ditta Scordia Megastore, mandataria del progetto, e che ha acquisito con atto preliminare la disponibilità delle aree dai Fratelli Basilotta Immobiliare . La sede legale della Scordia Megastore è a Giarre in Via A. Damiani Lanza, 18, la stessa dei Fratelli Basilotta. Chiediamo con forza alla magistratura – concludono Marletta e Montalto – di indagare sui vecchi e nuovi tentativi di di infiltrazione mafiosa nel grande affare dei centri commerciali.
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