Centro commerciale. La regione rinvia la conferenza dei servizi di lunedi. Anche Confesercenti dice no allo Scordia Megastore.
14Alla vigilia della conferenza dei servizi programmata per lunedi prossimo giunge la comunicazione dell’assessorato regionale alle attività produttive che ha deciso di rinviare l’incontro a data da destinarsi. Nel frattempo, dopo la Confcommercio che nel pomeriggio ha ufficializzato la presidenza di Lina Basso, scende anche in campo la Confesercenti che si dice apertamente contraria all’apertura di nuovi centri commerciali: la sede provinciale di Catania e la sede comunale di Scordia hanno deciso di portare avanti una strategia comune per contrastare lo sviluppo della grande distribuzione. “Di fatto – afferma il direttore di Confesercenti Catania Salvo Politino l’apertura di nuovi centri commerciali genererebbe difficoltà al commercio nei centri storici di Scordia”.
“L’ amministrazione locale – aggiunge il Responsabile della sede comunale Confesercenti Giuseppe Cristofaro -, non può pensare di destinare al commercio qualsiasi capannone inutilizzato nel territorio -, tantomeno consentirne di nuovi. Una situazione non più sostenibile dalle piccole e medie imprese del commercio. Le amministrazioni locali devono adottare strumenti urbanistici capaci di salvaguardare i centri storici dal proliferare di capannoni dedicati al commercio e utilizzati dalla grande distribuzione.”
Per il Direttore Politino, meraviglia anche sapere che Scordia, in un periodo storico in cui si registra un ritorno ai piccoli punti vendita, decida di puntare sulla grande distribuzione. Confesercenti dice no a priori, chiedendo all’amministrazione comunale di Scordia di aprire un confronto con i negozianti. Mentre nel nostro Paese, e in Europa, si punta a rilanciare il commercio di vicinato, a Scordia si vuole fare il contrario, con conseguenze che potrebbero essere negative per le piccole imprese.
E sull’incontro-scontro di ieri nell’aula consiliare torna il segretario di Rifondazione Comunista, Guido Rizzo che afferma: “È chiaro che il sindaco non riesce a costruire un confronto serio con la cittadinanza e l’opposizione, noi abbiamo provato in tutti i modi, consentiti in termini di legge, ad esprimere il nostro dissenso. L’abbiamo fatto senza chiedere nulla in cambio, ma solo per senso civico che a quanto pare ci contraddistingue da quest’amministrazione. Le città sono svuotate, destinate alla desertificazione e degrado. Soprattutto alla luce dell’attuale crisi economica, riteniamo che sia ingiusto investire a discapito dei piccoli e medi esercenti. Ribadiamo ancora una volta l’invito a partecipare al sit-in che si terrà giorno 19 presso il comune”.
Sul centro commerciale, dopo le dichiarazioni contrarie di IdV, Prc e Pd, anche il Sel manifesta apertamente il proprio dissenso: “Il futuro del nostro paese non può basarsi sulla diffusione dei centri commerciali che schiacciano la realtà della piccola e media impresa che rappresentano il motore trainante della nostra economia locale”.