Chiosco al cimitero. Tre dipendenti comunali indagati per abuso di ufficio
0Abuso d’ufficio in concorso. E’ questo il reato ipotizzato dal Pubblico Ministero, Anna Andreatta, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, notificato a tre dipendenti del Comune di Scordia. Si tratta di Ennio Cristaudo, all’epoca dei fatti Responsabile dell’Area Pianificazione e Urbanistica, Salvatore Mazzone, Tecnico Istruttore e Salvatore Todero, Responsabile della Polizia Urbana, attualmente in pensione. L’informazione di garanzia è giunta al termine delle indagini preliminari scaturite da una denuncia ad ignoti da parte di alcuni titolari di negozi per la vendita di fiori a cui era stata negata l’autorizzazione per la concessione di suolo pubblico nell’area antistante il cimitero. La stessa autorizzazione, invece, su richiesta dell’interessato, era stata concessa il 27 ottobre 2010 ad un commerciante che attualmente esercita la vendita di fiori in un chiosco costruito a pochi metri dall’ingresso del cimitero. Secondo l’accusa, sarebbero stati violati i doveri di trasparenza e imparzialità nello svolgimento delle attività di pubblica amministrazione. Inoltre sarebbe stata predisposta la relazione di disponibilità per l’installazione del chiosco per la vendita dei fiori con la concessione del suolo pubblico dopo avere dichiarato in modo falso che “nessuna analoga istanza è stata mai presentata e mai pevenuta” mentre quattro analoghe richieste erano pervenute regolarmente nella stessa data. Inoltre, dopo avere rilasciato l’autorizzazione commerciale, uno dei destinatari dell’avviso di garanzia, alla richiesta da parte degli “esclusi” che chiedevano l’ottenimento delle autorizzazioni, rispondeva per iscritto che la loro richiesta non poteva essere presa in considerazione non sussistendo disponibilità di aree in quanto il Consiglio Comunale non aveva ancora individuato le aree pubbliche da adibire a tali attività. Chi è stato sottoposto ad indagini ha adesso 20 giorni per presentare memorie, dichiarazioni e produrre documenti. Intanto i ricorrenti, che hanno avviato in passato un procedimento amministrativo per chiedere i danni del mancato guadagno, per mano del loro avvocato, Vincenzo Di Benedetto, avanzeranno al Comune la richiesta di revoca dell’autorizzazione a suo tempo concessa al chiosco già esistente, argomento che in passato è stato oggetto di alcune sedute del Consiglio comunale che non è riuscito mai ad approvare un regolamento ad hoc.