Da cinque mesi senza stipendio. Spiragli per i dipendenti del consorzio di bonifica di Lentini
0Si apre uno spiraglio per i dipendenti del Consorzio di bonifica 10 di Siracusa che martedì – dopo giorni di agitazione – hanno incrociato le braccia protestando per il mancato pagamento degli ultimi stipendi, cinque con quello di maggio. Ieri mattina, nel corso dell’annunciato confronto con i sindacati (il segretario provinciale della Filbi Uil, Giosuè La Terra, con Sebastiano Giansiracusa della segreteria provinciale di Flai Cgil) e gli amministratori comunali del territorio (i sindaci di Lentini, Carlentini, Francofonte e Scordia, Saverio Bosco, Giuseppe Stefio, Daniele Lentini e Franco Barchitta), i vertici del Consorzio di bonifica della Sicilia Orientale (sotto cui sono riuniti i consorzi di Siracusa, Catania, Ragusa, Messina, Enna e Caltagirone), Francesco Nicodemo e Fabio Bizzini, rispettivamente commissario straordinario e direttore generale, hanno annunciato l’approvazione del bilancio del Consorzio di bonifica 10 di Siracusa, che di fatto apre la strada all’atteso trasferimento da parte della Regione delle risorse relative alla prima semestralità che consentiranno di liquidare ai 34 dipendenti almeno alcune delle cinque mensilità già maturate. Proprio la mancata approvazione del bilancio dell’ente sarebbe stata finora una delle cause del ritardo accumulato nella corresponsione dei salari ai lavoratori. Commissario e direttore si sarebbero impegnati ad accelerare il più possibile le procedure per l’invio del bilancio a Palermo. Nel frattempo, a giorni dovrebbero essere rese disponibili le somme di un dodicesimo del bilancio che permetteranno di saldare una prima mensilità. Le organizzazioni sindacali, che nei giorni scorsi avevano parlato di «ritardi inaccettabili» e «promesse mai mantenute» e che a giorni sottoscriveranno un documento congiunto con i sindaci del territorio, hanno chiesto che si costituisca un tavolo tecnico alla Regione che affronti una volta per tutte non solo il tema della grave esposizione debitoria di tutti i consorzi dell’isola, sotto il cui peso rischiano di crollare, ma soprattutto la questione madre della riforma complessiva del settore attesa da tempo.
SILVIO BRECI