Data alle fiamme l’auto del giornalista Lucio Gambera
0Il grave episodio è avvenuto stanotte a Militello. L’auto del giornalista era parcheggiata davanti alla sua abitazione. Intorno all’una qualcuno ha prima rotto il vetro e poi dato fuoco all’auto. Un atto intimidatorio o un gesto di un balordo? Sta di fatto che a Militello non è un episodio isolato. Già in passato sono state prese di mira auto di amministratori, ex amministratori e semplici cittadini. Lucio Gambera scrive per il quotidiano La Sicilia, è direttore responsabile del Gazzettino del Calatino e nostro amico e collaboratore. Nei giorni scorsi, in veste di presidente dell’Atletico Militello ha ricevuto il premio “Militello, Firenze degli Iblei” dalle mani del presidente della Pro Loco militellese, Giuseppe Cannata Galante in occasione dei 25 anni di storia della squadra di calcio giallorossa che milita nel torneo di I categoria.
L’Unione nazionale cronisti italiani e l’Unci Sicilia esprimono solidarietà nei confronti di Gambera: “L’attentato a Gambera – dichiara Zingales, presidente del gruppo cronisti siciliani – arriva a poche settimane dall’intimidazione subita dal corrispondente da Barcellona della Gazzetta del Sud, al quale hanno pure incendiato l’auto privata. Niente e nessuno potrà fermare i cronisti che operano quotidianamente sul territorio con coraggio e con impegno”.
Solidarietà e intervento da parte dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia: “Suscita preoccupazione la notizia dell’attentati incendiario che ha distrutto l’auto di Gambera proprio davanti alla sua abitazione – scrive in una nota l’Ordine regionale dei giornalisti -. Condanniamo con fermezza qualsiasi azione che mira a ostacolare il lavoro dei cronisti che operano quotidianamente e con spirito di servizio nel territorio. Esprimendo, ancora una volta, la nostra vicinanza a Gambera, siamo certi che gli inquirenti faranno, quanto prima, luce sull’accaduto”.
“Intendo esprimere profonda e partecipe solidarietà a Lucio Gambera, sicuro punto di riferimento del giornalismo libero ed obiettivo, da anni validissimo corrispondente ed animatore, disinteressato ed appassionato, di attività culturali e sportive, e la più ferma condanna per il vile atto intimidatorio che lo ha colpito – sono le parole dell’ex assessore Giuseppe Pollina – il grave fatto, temo non ultimo di una serie, credo richieda una maggiore attenzione nelle attività di vigilanza e prevenzione del crimine ed una più precisa consapevolezza della sua gravità e natura. Sono certo che l’attentato non intimidirà Lucio, ma lo vedrà ancora di più tenace difensore delle ragioni di una Comunità che non intende piegarsi”.
“Esprimo piena solidarietà al giornalista Lucio Gambera, per il vile atto intimidatorio subìto nei giorni scorsi.” Lo ha dichiarato in una nota il deputato regionale Nello Musumeci, presidente della Commissione Antimafia, che ha aggiunto: “Nella fiduciosa attesa dell’esito delle indagini da parte della magistratura e delle forze dell’ordine, l’inquietante gesto pone l’accento sulla recrudescenza del fenomeno malavitoso in quell’area del Calatino e sulla necessità di impedire che venga condizionato il libero e responsabile esercizio della informazione. A Lucio Gambera rivolgo – da amico e da collega giornalista, prima ancora che da parlamentare – l’esortazione a proseguire nel suo apprezzato e coraggioso impegno professionale.”
La Segreteria provincia di Catania dell’Associazione siciliana della stampa, il sindacato dei giornalisti, esprime solidarietà personale e professionale al collega Lucio Gambera, corrispondente da Militello e Palagonia del quotidiano La Sicilia, al quale è stata incendiata l’auto. L’intimidazione potrebbe essere la reazione per alcuni articoli scritti da Gambera, probabilmente relativi a recenti vicende che riguardano l’Amministrazione comunale di Palagonia, che hanno provocato commenti offensivi sui social network.
“Siamo vicini al collega Lucio Gambera, con affetto personale e stima professionale. Quanto accaduto la notte tra venerdì e sabato conferma come sia sempre più difficile svolgere con serenità il proprio luogo di cronista – ha dichiarato Daniele Lo Porto, segretario provinciale di Assostampa Catania -, a causa di una campagna d’odio che da più parti viene alimentata contro i giornalisti. Confidiamo che i Carabinieri e la Magistratura possano individuare e condannare in tempi brevi gli autori del danneggiamento dell’autovettura “.