Donna muore un mese dopo una polipectomia gastrica endoscopica
0Avrebbe compiuto 68 anni il prossimo 16 marzo. E’ morta lo scorso sabato, all’ospedale di Militello V.C, dove era ricoverata, probabilmente a causa di una setticemia, ad un mese esatto dalla asportazione di un polipo gastrico, rimosso durante una gastroscopia, effettuata in regime di ricovero in Day Hospital, dai medici del servizio di endoscopia dello stesso nosocomio. A denunciare il caso sono i parenti della scordiense Giuseppa Bufalino che si sono rivolti ai Carabinieri raccontando nei dettagli il tormentato percorso sanitario della congiunta e chiedendone di valutare le condotte di tutto il personale sanitario intervenuto a vario titolo durante i tre diversi accessi al pronto soccorso, documentati dai referti in possesso degli stessi parenti. Il “calvario”, inizia a pochi giorni dalla asportazione di un polipo sessile dalla parete gastrica. La donna comincia ad accusare sonnolenza, debolezza e forti dolori addominali. “Consultato il medico endoscopista che aveva eseguito la procedura di asportazione del polipo, lo stesso – afferma la figlia Alessandra – ci rassicurava sul fatto che il malessere non era consequenziale all’atto chirurgico”.
Su indicazione del medico di famiglia viene trasportata con un’ambulanza del 118 in ospedale a Militello. E’ il 2 febbraio. La donna presenta quasi 40° di temperatura, saturazione bassa. Viene disposta una Tac toracica ed encefalo ed esami emato-chimici che rilevano un aumento dei globuli bianchi, circa 20 mila ed un calo della emoglobina. La donna viene tenuta in osservazione, in zona grigia, sino all’indomani quando, avendo ricevuto esito negativo per il tampone Covid, viene “dimessa” con diagnosi di cistite da trattare con terapia antibiotica. “Mia madre non migliorava affatto, anzi peggiorava – racconta la figlia – e così il giorno di S’Agata abbiamo dovuto ancora chiamare il 118. Altri esami al pronto soccorso di Militello e dimissioni dopo qualche ora. Arriviamo al 10 febbraio. La paziente è molto sofferente. “Mia mamma presentava gonfiore all’addome motivo per cui, dopo essere stata visitata dai medici viene immediatamente ricoverata nel reparto di chirurgia. Qui si decide per apporre un drenaggio addominale per rimuovere una raccolta, procedura che viene eseguita l’indomani all’ospedale Garibaldi di Nesima. Al rientro nella stessa giornata a Militello, dopo quattro giorni la situazione precipita. E’ il 15 febbraio”. Le condizioni della paziente si aggravano sino all’immediato trasferimento in rianimazione. Qui la donna muore, malgrado le cure dei medici, il 27 febbraio alle 13. I familiari hanno chiesto il sequestro della salma affinchè venga disposta l’autopsia oltre al sequestro della documentazione clinica. Sarà adesso il magistrato a decidere.
LORENZO GUGLIARA (La Sicilia)