Gestione dell’asilo nido. L’amministrazione comunale si affida ai privati.
0Il comune getta la spugna e decide di affidare la gestione dell’asilo nido di via Galliano ad un gestore esterno mediante gara ad evidenza pubblica. E’ questo l’atto di indirizzo che la giunta guidata dal sindaco, Franco Tambone, ha deliberato nella seduta del 24 luglio su proposta dell’assessore Mariella Centamore.
A poco sono dunque servite le campagne pubblicitarie finalizzate ad aumentare l’iscrizione dei bambini da zero a tre anni. L’ultima promossa proprio dall’assessore Centamore insieme al comitato di gestione della scuola era stata l’Open Day.
A consuntivo è stato accertato che la spesa sostenuta per il mantenimento del servizio che comprende anche il pagamento degli stipendi ai quattro insegnanti e ad un’ausiliaria, si è rivelata molto alta e che non è stato neppure possibile assicurare al comune, con il pagamento della retta fissata a 70 euro, la copertura minima finanziaria visto l’esiguo numero degli iscritti e frequentanti.
Nell’atto di indirizzo si affida al responsabile dell’Area, il dott. Innocenzio Guttuso, il compito di predisporre gli atti per affidare il servizio ad un gestore esterno che dovrà essere individuato mediante gara ad evidenza pubblica entro la prima decade di settembre 2014.
Già nella passata amministrazione si era paventato il rischio di affidamento a privati. Lo stesso ex sindaco Angelo Agnello, dopo una accesa polemica dovuta all’aumento della retta poi ridimensionata, ebbe a dichiarare: “Affideremo il servizio a privati solo se non dovessimo riuscire con i nostri fondi a coprire le spese, compresi gli stipendi per il personale”. Una condizione che si è riproposta malgrado la corsa contro il tempo dell’assessore Centamore, di portare i frequentanti della scuola a numero di 32. L’affidamento ad un gestore esterno causerà gravi problemi occupazionali al personale attualmente impegnato che dovrà per forza di cose essere messo in mobilità.
La scuola materna di via Galliano occupa un’area di 550 metri quadri e costruita secondo le moderne tecniche antisismiche grazie ad un finanziamento regionale di un milione e 100 mila euro.
Una cosa è certa. Dopo tanti soldi spesi anche per l’arredamento, la struttura non può permettersi di rimanere chiusa.