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Il Consiglio boccia la mozione di richiesta di assegnazione al Comune dei beni confiscati a Rocco Biancoviso. Disco rosso anche per l’emendamento

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  • di Scordia.info
  • in Cronaca
  • — 3 Giu, 2021

C’è tanta indignazione e rabbia all’indomani della decisione del Consiglio comunale di bocciare la mozione di indirizzo urgente sulla richiesta di assegnazione al Comune di Scordia dei beni confiscati a Rocco Biancoviso e all’emendamento che inseriva la richiesta che il Comune “si attivi in fase di confisca definitiva a richiedere l’assegnazione predisponendo e dotandosi sin da ora di apposito regolamento sui beni confiscati che preveda il riutilizzo di tali beni”.

Così come era accaduto qualche settimana fa con la mozione Zaki, i consiglieri di opposizione, Eugenio Russo, Maria Contarino e Mariella Bonaciti, quest’ultima proponente e firmataria dell’emendamento, hanno trovato di fronte un muro invalicabile grazie ad una maggioranza compatta a cui si sono anche aggiunti i consiglieri di minoranza, Sciacca e Minissale che hanno deciso di uscire dall’aula senza votare, manifestando il loro dissenso. Da più parti, tra i banchi della maggioranza, si è levata la voce che al momento si tratta di un atto prematuro e che l’associazione Asaes è stata troppo precipitosa nella proposta e i consiglieri proponenti sono stati poco informati e anche un tantino frettolosi. “Su questa vicenda, dal punto di vista politico penso si sia corso troppo – ha dichiarato durante la seduta il consigliere Gianluca D’Agosta – la mozione non ha ne capo ne coda l’emendamento è un tentativo maldestro di recuperare una mozione che non ha senso al momento. Mi aspettavo che prima di pubblicizzare sulla stampa aveste fatto le opportune verifiche cosa che non è avvenuta”. L’obiettivo della mozione non è realizzabile – dichiara Rocco Sciacca prima di uscire dall’aula – Il consiglio approva atti, delibera, non è un luogo di dibattito. Il sindaco non potrà fare nulla”.

Oggi è stata scritta una brutta pagina dall’amministrazione Barchitta titola un lungo comunicato del M5S in cui si racconta nel dettaglio la cronaca di un consiglio e ribadendo che la necessità di un regolamento serve proprio per non arrivare in ritardo. La mozione – si legge – verteva non solo sui buoni propositi, che servono sempre, ma anche e soprattutto per lavorare su un regolamento, su un messaggio chiaro contro chi si appropria di beni in maniera illecita soprattutto se ti tratta di mafia. Queste dichiarazioni sono dettate da un contrasto politico che, a nostro avviso, non dovrebbe esserci per temi così delicati e importanti quali la lotta alla mafia che va ostacolata sempre, con tutti i mezzi possibili. Qualsiasi azione contro, ben venga. E’ stato bocciato un regolamento per l’assegnazione ed il riuso dei beni confiscati in modo che tutte le associazioni di volontariato possano essere messe nelle condizioni di poter capire come richiedere i beni al comune quando sarà richiesta l’assegnazione nella più totale trasparenza”.

Così scrive sul suo profilo social il consigliere Eugenio Russo: “Mai nella vita ho sentito parlare di “proposte avventate, proposte frettolose” quando si parla di arrivare pronti ad acquisire beni confiscati alla mafia per ridarli alla collettività. Mai avrei voluto sentire che l’Asaes Antiestorsione Scordia “ha avuto fretta di pubblicizzarla”. Ben venga dico io! Ma cosa ci stiamo a fare tra i banchi di quel consiglio se non per dare anche un messaggio così forte alla collettività? Oggi abbiamo avuto l’ennesima occasione per fare la cosa giusta, invece prendiamo atto che anche questa non è una vostra priorità che si somma purtroppo a tutte le altre.

Sulla questione è intervenuta con una nota l’Asaes che si rammarica per la mancata approvazione. E’ evidente – si legge – che c’è stata una palese volontà politica a non fare passare la mozione e, quindi, anche la nostra richiesta. Risultano del tutto strumentali e ridicole le motivazioni espresse in Consiglio Comunale. Infatti, l’AS.A.E.S. sa benissimo che l’assegnazione dei beni confiscati a Rocco Biancoviso non è immediatamente esecutiva, trovandosi la procedura di confisca nella fase di primo grado; va però precisato che ai sensi dell’articolo 48 comma 3 del Codice Antimafia i beni possono essere direttamente e temporaneamente affidati a soggetti che ne fanno richiesta all’Amministratore Giudiziario, già  dalla fase del sequestro (quindi di primo grado) sino alla fase della confisca definitiva, oltre alle forme di tutorship delle aziende da parte di imprenditori dei settori di volta in volta coinvolti. Volontà dell’AS.A.E.S. è quella di portare a conoscenza di tutte le Associazioni presenti sul territorio della disponibilità dei beni confiscati a Rocco Biancoviso e della sua possibile acquisizione, anche se in attesa di confisca definitiva. Nella richiesta presentata dall’AS.A.E.S. viene esclusivamente specificato che il Comune di Scordia si attivi al fine di richiedere e, quindi, avviare la procedura di assegnazione dei beni confiscati a Rocco Biancoviso, oltre a recepire come Amministrazione Comunale il compito e l’obiettivo di attribuite nei limiti imposti dalla Legge, il recupero ed il riutilizzo con finalità sociali di beni sequestrati o confiscati alle mafie.  Non esiste prematurità nell’attuare un Regolamento per l’affidamento dei beni confiscati alla criminalità organizzata, ma occorre che ci sia una forte e necessaria volontà nello scegliere da che parte stare”.

Vi è stato chiesto solo da che parte state ha titolato in un post Costruiamo Libera Scordia. Non si trattava di riscrivere nessun codice antimafia né di ergersi a tribunale dell’Inquisizione. Nonostante ciò il consiglio comunale ha bocciato sia l’emendamento che la mozione, con motivazioni che lasciano di stucco. Come Costituendo presidio Libera Scordia non possiamo sottacere che per la seconda volta il Consiglio comunale di Scordia ignora le voci che la società civile, non identificandosi in nessun colore politico, manda a quel consesso il quale per la seconda volta boccia tutto e non ci dice come la pensa. Come esponenti della società civile non vi chiediamo di rinnegare le vostre idee politiche, ma vi chiediamo di dirci chiaramente da che parte state.
Vi chiediamo di non lasciare la patata bollente nelle mani di qualche altro, vi invitiamo a redigere un regolamento per la gestione dei beni confiscati, riscattate quello che nella migliore delle ipotesi consideriamo “na gran mala cumparsa”.

Il regolamento sarà oggetto di studio nelle prossime sedute e non capisco perchè non lo dovremmo approvare – afferma il presidente del Consiglio, Enzo Barchitta. Una cosa è approntare un regolamento, un’altra invece chiamare i consiglieri ad impegnare un’amministrazione che al momento non può assumere alcuna decisione visto che l’iter che riguarda la confisca dei beni si trova ancora in una fase iniziale e che riguarderà, per questioni di tempo, la prossima amministrazione comunale.

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