Il fascino del fiume Ossena. Un patrimonio naturale da tutelare.
4Più volte si è discusso, anche su queste pagine, della forte vocazione turistica e archeologica del nostro comprensorio, malgrado l’indifferenza (quando va bene) e l’incuria dei tanti, nonché lo scarso impegno profuso per la sua tutela e valorizzazione.
Una delle risorse naturalistiche sicuramente più affascinanti e interessanti è costituita dalla valle scavata dal fiume Ossena, naturale linea di confine tra le province di Catania e Siracusa e tra i territori di Militello V.C. e Francofonte, distante solo alcuni chilometri dall’abitato di Scordia.
In particolare, proprio il tratto tra Militello e Scordia sembra essere quello che più è in grado di calamitare l’ammirazione di chi, per caso, per curiosità o perché conosce la suggestiva bellezza dei luoghi, vi si reca per una bella passeggiata all’aria aperta, in mezzo ad una natura rigogliosa e incantevole, offesa, purtroppo, dalla pesante e deturpante presenza di un parco eolico.
La zona è raggiungibile percorrendo la strada per Francofone (SP 29) e deviando poi sulla destra, all’altezza della tenuta Ambelia o, più avanti, al bivio con la SP 28 II (vecchia via per Militello V.C.), in C.da Bulgherano.
Dopo alcuni chilometri si apriranno, sulla sinistra, due carrarecce che scendono sino al fondo valle.
Una di queste porta anche al Santuario della Madonna della Letizia, balzato alcuni anni fa agli onori della cronaca, per via di una presunta lacrimazione di sangue di una statua (un Cristo benedicente) conservata al suo interno.
Dato che anche questa valle (come sta accadendo a tantissime altre) è ormai “colonizzata” e “ostaggio” di mandrie bovine, non sarà difficile imbattersi in recinzioni o sbarramenti agli ingressi dei sentieri principali, comunque abbastanza facilmente superabili, anche grazie alla disponibilità dei mandriani.
Lo scenario che si apre agli occhi dei visitatori è tuttora, e malgrado tutto, semplicemente incantevole. Il corso d’acqua, ormai di ridotta portata rispetto al passato, è interrotto, in più punti, da alcune balze, di varia altezza, sia naturali che artificiali. Queste danno vita ad una serie di cascate che rendono lo spettacolo ancora più gradevole e vario.
Percorrendo le sponde ci si può imbattere nei resti di antichi mulini (testimonianza di una portata sicuramente superiore del corso d’acqua in epoche anteriori) e in una natura rigogliosissima in cui spiccano le fioriture di oleandri, mandorli, melograni e di tantissime altre specie floreali.
Gli appassionati di geologia troveranno tantissimi spunti d’interesse: la zona doveva far parte dell’antichissimo sistema eruttivo sottomarino legato agli Iblei, spentosi alcuni milioni di anni fa!
In alcuni punti le rocce vulcaniche lasciate allo scoperto dagli agenti erosivi o non ancora ricoperte da sedimenti, mostrano delle peculiari forme e colorazioni di un rosso intenso, indicanti una grande presenza di materiale ferroso e la loro genesi subacquea.
Potremmo continuare all’infinito a decantare la bellezza dell’area, ma preferiamo lasciare alla curiosità e immaginazione di chi legge, il compito di dare un’idea più completa della Valle dell’Ossena.
Ci basterà soltanto far notare che, le comitive di visitatori che spesso ci chiedono di accompagnarle in quei posti, fanno ritorno con l’aria estasiata e, al tempo stesso, meravigliata per come non si riesca a far decollare una così incantevole e, permettetelo di dire, invidiabile risorsa del nostro territorio.
GINO CALLERI