Il Magnificat di don Umberto Pedi per i suoi 60 anni di vita sacerdotale in un’autobiografia lucida e appassionata
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Nei suoi sessant’anni di ministero don Umberto Pedi si è sempre speso per tutta la comunità cristiana, mettendosi sempre a disposizione dei vescovi che nel tempo si sono succeduti, supportando concretamente i fedeli nelle difficoltà quotidiane, e soprattutto occupandosi di formazione dei futuri presbiteri.
Don Umberto, presbitero diocesano, 86 anni portati con grande stile e scordiense di provenienza, è Prelato d’onore di S. Santità, Canonico arciprete del Capitolo Cattedrale. Ricevette l’ordinazione da Mons. Francesco Fasola nel 1963. Stimato e benvoluto da tutti, dopo il ritiro dalla vita pastorale più attiva – ricca di innumerevoli servizi: Rettore del Seminario e Direttore spirituale, Vicario Generale e Coordinatore della pastorale diocesana; Direttore nazionale dell’Unione Apostolica del Clero italiana (1992-2005) – continua a celebrare ogni giorno l’Eucarestia, a curare i rapporti con tutto il clero, ascoltando, consigliando e confessando. Sempre presente a tutti gli incontri e alle celebrazioni cittadine e diocesane, da qualche tempo si distingue anche per l’amore alla ricerca e alla scrittura. Tale passione gli ha permesso di mettere in ordine gli eventi e di ricordare le persone che hanno contribuito allo sviluppo e alla crescita della Diocesi di Caltagirone negli ultimi 200 anni. Tra le sue opere più apprezzate basta ricordare Pastori della Chiesa calatina. Cronotassi e profili del clero 1816-2016 e Seminario Vescovile di Caltagirone da Duecento anni 1822-2022 a servizio della chiesa calatina, entrambe edite da Punto Stampe.
«Le pubblicazioni di don Umberto con la sua comprovata tecnica e laboriosa ricerca – scrive mons. Calogero Peri nell’introduzione di una delle due opere – ci consegnano certamente una storia, ma ci invitano anche a non riposare negli allori e a non guardare soltanto a ciò che è stato fatto, ma a tirare fuori tutta l’intelligenza della nostra fede per saper rispondere al compito che questo tempo nuovo ci sta affidando».
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