Il maresciallo Salvatore Mazzone non sottrasse carburante. Archiviata la sua posizione.
0Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Flavia Costantini ha emesso decreto di archiviazione nei confronti di Salvatore Mazzone, maresciallo della Marina Militare, coinvolto in una truffa ai danni della Marina per un presunto traffico illecito di carburante che avrebbe provocato un danno allo stato di più di 7 milioni di euro. Il carburante, infatti risultava depositato alla marina di Augusta per rifornire una nave che in realtà sarebbe naufragata il 22 settembre 2013. All’epoca dei fatti, il militare scordiense, espletava la sua attività presso l’ufficio di Punta Cugno di Augusta nel reparto combustibili occupandosi della contabilità con la qualifica di consegnatario. Mazzone si avvaleva di un sub consegnatario che espletava la sua funzione in un ufficio distante qualche chilometro deposito di San Cusumano, e che secondo l’accusa, avrebbe apposto delle firme false, sostituendosi così al titolare che all’epoca dei fatti, alla vigilia di Natale del 2014 fu raggiunto da un ordine di custodia cautelare in carcere dove rimase 20 giorni per poi, grazie all’intervento del suo legale, Daniele Cimino, presso il Tribunale del Riesame, essere posto agli arresti domiciliari sino all’obbligo di firma e alla scarcerazione. Nel frattempo, il militare fu anche sospeso dal servizio. La decisione del Giudice sancisce così la fine di un incubo durato tre anni e ridà dignità al militare. Decisiva la perizia grafica effettuata sulle firme apposte sui verbali che secondo il G.u.p. non possono essere attribuite alla mano del nominale firmatario. Adesso si attende che la Marina possa reintergarlo in servizio.