Il mondo del pedale. Uno sport vero ma anche pieno di insidie.
0La Mountain Bike, uno sport molto spettacolare che mette i ciclisti a contatto con la natura. Una pratica sportiva che, come le altre, necessita di controlli, sia medici che legati alla sicurezza del mezzo, oltre al rispetto rigorose delle norme del codice della strada. Una disciplina che dalle nostre parti è molto seguita ma che purtroppo è stata anche funestata da incidenti mortali.
Chi può resistere ad una buona pedalata all’aria aperta? Di certo non Didier Tronchet che nel suo Piccolo Trattato di Ciclosofia datato 2000 scrisse “ nessuna delle nostre piccole sofferenze quotidiane resiste a un buon colpo di pedale: tristezza, attacchi di malinconia… inforchiamo la bicicletta e fin dalle prime pedalate abbiamo l’impressione che un velo si squarci”.
Questo sport nacque in California alla fine degli anni 60 per poi dilagare in Europa nel pieno degli anni 80. Amore per la natura, ambienti incontaminati e amicizia sono i valori dei biker: “i centauri della bici”.
1750.000 sono le nuove bici immatricolate nell’anno 2012 dato che se rapportato a quello delle nuove immatricolazioni auto ben 1748.143 testimonia un sorpasso impensabile. Segno forse di un cambiamento della cultura o dei valori?
I dati non mentono il numero dei ciclisti è nettamente duplicato negli ultimi 2 anni, con una bike economy che si stima intorno ad un miliardo di euro annui.
Monito comune è la ricerca di una tutela dei diritti dei ciclisti e dei pedoni.
Il nostro codice della strada , nello specifico nell’articolo 68, 175,182 e 230, sancisce che il velocipede omologato deve possedere: pneumatici, freni indipendenti, campanello, luci gialle e catadiottri nei pedali. Limita l’uso del mezzo nelle autostrade e nelle strade extraurbane principali. Impone la marcia in fila indiana, consentendo la marcia in 2 solo nel caso in cui il secondo individuo sia minore di 10 anni. E infine sancisce l’obbligo della conoscenza delle nozioni di educazione stradale per tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Lex dixit ma nella realtà? I dati testimoniano una verità alquanto variopinta. Di certo non sono tutte rose e fiori, a crescere secondo l’Asap ( associazione amici della polizia stradale) è anche il numero di incidenti mortali con vittime cicloamatori. L’aumento dell’ indice del 7,2% del numero di vittime (da 263 a 282 annui), e del 11,7% feriti pone la due ruote in cima alla lista dei mezzi più a rischio. In parole povere ogni giorno muore un ciclista e 40 sono in ospedale per un totale di 1000 morti in 3 anni.
Il “Times” ha ultimamente divulgato una campagna “Salva Ciclista” che lancia otto petizioni dilaganti anche nei siti dei biker italiani, eccole :
1) imporre per gli autoarticolati l’uso di sensori e allarmi sonori,
2) installare dei semafori preferenziali per ciclisti nei 500 incroci più pericolosi delle città,
3) sviluppare un indagine per censire il numero di cicloamatori,
4) stanziare il 2% del budget ANAS per piste ciclabili,
5) migliorare la formazione dei ciclisti orientandola ad una sicurezza massima,
6) imporre come limite di velocità 30 km nelle aree prive di piste ciclabili,
7) sponsorizzazione di nuove piste da privati e infine 8 istituzione in ogni città di un commissario alla ciclabilità.
Soffermandoci in merito a ciò sulla nostra realtà abbiamo parlato a tal proposito con il presidente della Team Bike di Militello, Orazio Costanzo (nella foto al centro insieme al gruppo della Team Bike di Militello).
Analizzando tre delle otto petizioni del “Times” , i punti 4, 5, 8 ritiene siano delle utopie per la nostra realtà ?
No, sono elementi fattibili ovviamente dipendenti dall’amministrazione comunale, ma ritengo utili.
Quali valori spingono ad amare il ciclismo?
Amore per la natura, per l’escursione e indubbiamente amicizia. “Stare insieme per quelle 2 ore è liberarci dalle regole della vita”, in quel lasso di tempo si torna bambini, si scherza, si dimenticano i problemi che ci affliggono durante la settimana. E’ tutto un insieme, ogni domenica inoltre la natura apre scenari diversi.
Come si sceglie la bici giusta?
Dipende da ciò che si vuole fare, innanzi tutto bisogna rivolgersi ad un professionista che fa scegliere una gamma medio alta di bici (ai 1000 euro in su). In base alle caratteristiche della bici alcuni rischi si riducono, esistono le ruote in tuboless che permettono di far percorrere ulteriori 5-6 km alla gomma dopo una foratura, esistono speciali forcelle che riescono ad ammortizzare bene buche, smottamenti. Fermo restando che l’incidente può avvenire anche su bici molto onerose, se ad esempio in un tratto di strada percorribile ad un massimo di 10 km orari si va a 50 la bici in questo caso non aiuta. Ritengo che con una bici al di sotto dei 1000 euro è molto rischioso avventurarsi a fare sterrato, magari un giro con famiglia in paese. Il ciclismo come tutti gli sport non si può improvvisare bisogna fare controlli scrupolosi prima di “cavalcare” una mtb.
Le uscite domenicali come si programmano?
Noi usiamo come elemento di ritrovo il Social Network per eccellenza Facebook e in maniera collegiale fissiamo un appuntamento in una determinata piazza eletta come luogo di partenza.
Esiste un percorso già tracciato a monte?
No, non tracciamo i percorsi ma decidiamo al momento in quale contrada addentrarci. I nostri tragitti sono all’ incirca di 30 km ( nella bici su strada circa 60), inoltre scegliamo sempre prima di partire un orario consono che ci permetta di mantenere un’escursione termica che non superi l’intervallo che va da una temperatura di 20 a 30 gradi.
Addestrate i nuovi cicloamatori? Spesso si sconoscono le regole del nostro codice della strada ( nello specifico art 68,182,230) come mai?
Noi istruiamo i nostri nuovi arrivati, e se vediamo che loro non si allineano alle nostre direttive li allontaniamo, la sicurezza e la salute sono imprescindibili. Prima di comprare la bicicletta bisogna fare i controlli, nello specifico: ecocardiogramma, ecodoppler, prova da sforzo e frequenzimetro importantissimo in bici. Il medico stabilisce il massimale di ogni ciclista questo va assolutamente rispettato,non si deve superare la soglia del battito.
L’aumento della vendita delle bici è un indice del cambiamento dei valori o è una conseguenza della crisi?
Assolutamente i valori, pedalare fa bene e la gente ha iniziato a capirlo.
Alla luce degli ultimi incidenti mortali in sella si evince che 4 su 5 sono avvenuti con mtb e non bici su strada è forse un indice di pericolosità maggiore della prima o pura casualità?
Ritengo che sia più pericolosa anche per via del clima in continuo cambiamento, tutte le domeniche passando nello stesso sentiero ritroviamo più solchi, buche e smottamenti e ciò lo rende più pericoloso, non si sa cosa si trova.
Gli eventi insegnano che e’ fondamentale che almeno un membro del gruppo conosca le nozione di pronto soccorso, si potrebbe proporre ai comuni di istituire corsi base obbligatori?
Il fatto che nel nostro gruppo ci siano tre conoscitori delle nozioni di primo soccorso credo testimoni l’importanza che noi diamo a questo elemento, direi importantissimo. Si dovrebbero istituire dei corsi.
L’agonismo? Le massime del ciclista “Ogni gara è un allenamento”; “Ogni allenamento è una gara”dimostrano quando l’agonismo sia intrinseco a questa pratica. Quando si esce è istintivo cercare di superare l’altro anche se si è fisicamente stanchi. “ Se non c’è sofferenza non c’è divertimento” il ciclista si diverte solo se soffre e va alla ricerca di salite e sforzi sempre maggiori sempre rispettando i limiti fisici raggiungibili ( con un massimale di 170 battiti).
Cosa deve sapere un giovane ciclista?
Un dato importante è il fatto che questo sport nella nostra realtà è poco praticato da giovani, ma si affacciano alla pratica in media dai 40 ai 50 anni. I genitori hanno paura di mettere i figli sulla strada e optano per altri sport più sicuri. Ci si deve affidare a delle persone esperte ma non consiglio personalmente ad un genitore questo sport per un bambino.
Tra le maggiori cause di decesso sulle due ruote vi sono il trauma cranico e l’infarto del miocardio. Ad essere sotto scacco in tal caso è la sicurezza del veicolo e la mancanza di controlli accurati. A rispondere gentilmente ai nostri quesiti è il Medico sportivo, Dott. Graziano Centamore.
Il mondo della bike racchiude in se varie tipologie di bici dalla bici da corsa a quella da strada, free ride, mtb, mtb cross country, trail. Elemento fondamentale nella scelta della bici (oltre all’ uso alla quale questa è adibita) è indubbiamente la dimensione idonea del telaio – corrispondente alla lunghezza del tubo piantone da centro a centro- .
Il metodo artigianale per scegliere la giusta altezza è misurare la lunghezza della gamba partendo dal cavallo ( pavimento pelvico) al piede e moltiplicarla per o,66 (nel caso della mtb si sottrae a ciò 5. ). Un velocipede non idoneo all’altezza del ciclista può creare danni al bacino e alla colonna. Di che rischi si tratta?
Una posizione non corretta sulla bicicletta può portare a danni per il ciclista come la condropatia femoro-rotulea, la lombalgia, la cervicalgia, tendiniti,
Quali sono gli esami necessari prima di iniziare a praticare attività fisica, nello specifico il ciclismo?
Le normative legislative in materia impongono a chi si tessera con una Federazione affiliata al Coni di sottoporsi ad una visita medico-sportiva facendo una distinzione tra certificazione per idoneità agonistica ( nel ciclismo inizio da 13 anni ,età solare ) e non. In ogni caso anche per il ciclista della “domenica”,quello cioè che quando vede una bella giornata prende la bicicletta e comincia a macinare chilometri è consigliato prima di intraprendere l’attività fisica un controllo medico che comprenda tra l’altro un elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo e a secondo dell’età o sospetto diagnostico un ecocardiogramma. Purtroppo, questo è risaputo, essere riconosciuti idonei non significa avere un salvacondotto per l’immortalita’: ci sono patologie cardiache come quelle genetiche, questo vale soprattutto per i giovani, che spesso non danno nessun segno o sintomo; diventa così impossibile riconoscerle con gli accertamenti previsti per il conseguimento dell’idoneità agonistica.
Per quali soggetti è sconsigliato il ciclismo? quali sono i pericoli di questa pratica?
Il ciclismo è controindicato in soggetti over 50 che soffrono di ipertrofia prostatica, o in persone con ernie crurali (interno della coscia), o che soffrono di disturbi dell’equilibrio come labirintiti o crisi vertiginose o alcune patologie della colonna vertebrale.
Quali sintomi avvertiti dall’atleta sono indice di pericolo? Quando allarmarsi?
“Svenimenti”, dolore al precordio ed irradiato, pressione arteriosa al di sopra della norma o non controllata con terapia, sono un campanello d’allarme per chi vuole svolgere attività fisica .
Alla luce degli ultimi incidenti mortali quali pratiche bisogna adottare per una sicurezza massima?
Dalle statistiche è facilmente riscontrabile come le discese prese il più delle volte alla massima velocità, anche quando si è stanchi, siano la causa principale dei traumatismi più importanti e gravi. Fondamentale l’utilizzo ormai diffuso del casco che ha abbassato drasticamente la percentuale dei traumi cranici, sebbene non si possa fare più di tanto per quelli facciali.
I corsi di primo soccorso sono indispensabili, che istruzioni dare in merito?
Negli ultimi tempi si stanno sempre più diffondendo e sono sempre più frequentati i corsi per “laici” di BLS (basic life support): intervenire e portare aiuto immediatamente, in attesa dell’arrivo del 118, è di fondamentale importanza per la sopravvivenza del soggetto che ha avuto un arresto cardiaco.
Trauma cranico e infarto sono le maggiori cause di decesso sulle due ruote, ritiene si tratti di mancata sicurezza imputabile all’atleta o cattiva sanità (controlli medici poco scrupolosi)?
Ricordiamoci sempre che praticare attività fisica fa bene al corpo e alla mente, e, pedalare con una certa continuità riduce il rischio di infarto, ma anche di diabete ed ipertensione.
MARTINA PISASALE
ECCO QUELLO CHE NON BISOGNA MAI FARE IN BICI (Guarda il video)