Il Vescovo incontra i giovani: “Chiedetevi qual è il fine della vostra vita e perseguitelo”
0Continua la visita pastorale del Vescovo, Mons. Calogero Peri. Ieri ha incontrato i giovani delle varie realtà parrocchiali, politiche e sociali, per vivere con loro un momento di gioia e condivisione, lanciando un messaggio di speranza per il futuro.
Alla serata, che si è svolta presso il centro di aggregazione giovanile di via Statuto, erano presenti, oltre ai membri delle diverse realtà giovanili e ai parroci delle comunità di Scordia, anche il sindaco, Franco Tambone, il consigliere con delega alle politiche giovanili, Paola Vitale e il presidente del consiglio comunale, Francesco Cacciola, che hanno presentato a Mons. Peri la situazione giovanile di Scordia. Quindi, i numerosi giovani presenti, infatti, introdotti dal seminarista scordiense Sebastiano Cristaudo, hanno presentato al Vescovo i loro talenti con l’esecuzione di brani musicali, la lettura di poesie e una sintesi della presenza a Scordia dell’associazionismo giovanile.
A questo punto ha avuto inizio il momento più intenso dell’incontro: sono state poste al Vescovo delle domande di diverso ambito, ma giuste ed opportune. Alla prima, che evidenziava come fosse difficile sperare in un futuro se il mondo sembra urlare il contrario, il Vescovo ha risposto dicendo che spesso sono i giovani stessi a non prepararsi il futuro. “Mentre in Cina fanno 60 pagine di matematica al giorno – ha detto, esemplificando, il Vescovo – in Italia se ne fanno tre stentate” e, quindi, “quando servono matematici si preferiscono i cinesi piuttosto che gli scordiensi”. Ha dunque lanciato ai giovani l’invito ad “impegnarsi per cercare di cambiare il futuro”, anche in questa società che pare rifiutare i giovani.
Alla seconda, anch’essa molto impegnativa, che portava alla luce il rapporto che i giovani hanno con la Chiesa e con l’Ente trascendentale, Mons. Peri ha risposto che, a prescindere dalla fede che ciascuno abbia, “non bisogna fare come il bambino che, al primo problema di matematica che non gli risulta, lo definisce impossibile”. E questo è il rapporto che ciascuno deve avere con il Dio in cui crede: “non perché non lo riesco a dimostrare io, significa che non c’è” ha chiarito il Vescovo.
Infine, egli ha focalizzato l’attenzione sul senso della vita e ha chiesto ai giovani: “la vostra vita ha una fine o ha un fine?”. Quindi, dopo una attenta riflessione da buon filosofo, quale è, ha concluso con l’invito: “Anche se la vita ha una fine, non pensate che abbia solo quella: datele anche un fine, ma non a breve scadenza, uno che vi duri per sempre”.
La serata, molto seguita dai giovani, si è conclusa con un momento di condivisione.
FRANCESCO AMATO