Il voto dei consiglieri di maggioranza fa passare la “mozione di sfiducia” nei confronti dell’assessore Tringali
0E’ successo ancora una volta. Con il voto determinante della maggioranza è stata approvata una mozione presentata da consiglieri di opposizione. L’argomento era di quelli scottanti. La posizione dell’assessore Valentina Tringali nei confronti dei tributi, argomento che aveva fatto già saltare lo scranno dell’ormai ex consigliere Rocco Pernice, dichiarato decaduto proprio con i voti determinanti dei suoi stessi compagni di maggioranza, gli stessi che grazie al loro voto hanno permesso l’approvazione della mozione presentata dai consiglieri di opposizione Maria Bonaciti, Maria Contarino ed Eugenio Russo e che riguarda una presa di posizione definitiva da parte del massimo consesso civico in merito ad una vicenda che gli stessi consiglieri di opposizione definiscono con molte ombre e poche luci e che riguardano la presunta incompatibilità dell’assessore Valentina Tringali che al momento della sua nomina avrebbe avuto un debito con l’erario e che lo stesso è stato ripianato in toto dopo più circa un anno. Nella mozione i proponenti hanno chiesto al sindaco di procedere alla revoca della nomina dell’assessore e di attuare i doverosi provvedimenti come previsti dalla normativa.
Il voto della mozione ha messo a nudo le evidenti scollature all’interno di una maggioranza che non si regge più su un patto elettorale ormai saltato. Il voto favorevole della consigliera Agata Ragusa, dei consiglieri di Diventerà Bellissima, Gianluca D’Agosta, Giovanna Catalano, Stefania Sangiorgio che sostengono l’assessore Giuseppe Cataldo e dell’ormai ex fedelissimo Santi Isaia, compagno dell’ex assessore Jessica Gulizia, hanno lanciato un chiaro ed inequivocabile segnale a Valentina Tringali e al sindaco la cui relazione presentata in consiglio, non ha per niente soddisfatto la consigliera Catalano che ha voluto elencare tutte le azioni prodotte dal suo assessorato e di quelle della ex collega Gulizia e che il sindaco aveva “omesso” nella sua elencazione.
Nel comunicato a firma dei consiglieri Bonaciti, Contarino e Russo si afferma: “Non è mai tollerabile che qualunque carica istituzionale eserciti, per lungo periodo, la sua funzione in una situazione palesemente “contro legem”, portata alla luce dall’azione ispettiva e di controllo di alcuni consiglieri comunali, così come previsto dalla normativa. Ci aspettiamo che il sindaco dimostri con i fatti e non con i selfie di propaganda che davvero la stella polare di questa amministrazione sia la legalità insieme al rispetto delle leggi e della trasparenza. Speriamo che l’assessore Tringali, si dimetta spontaneamente”.
A votare favorevolmente la mozione anche il consigliere Giuseppe Clemenza che ha preso il posto di Filippo Di Stefano, dimessosi per permettere l’entrata in Giunta del genero, Francesco Saverino. Gli unici voti contrari sono stati quelli del presidente del consiglio, Enzo Barchitta e del consigliere Salvatore Burtone. Rocco Sciacca e Rosario Minissale hanno preferito abbandonare l’aula prima del voto, contrari alla trattazione in consiglio che come ha più volte ripetuto nel corso del suo intervento Sciacca, “non è un’aula di un tribunale”.
Sulla vicenda che la riguarda è intervenuta con una nota Valentina Tringali: “Sebbene si tratti di una materia che non rientra tra le competenze del consiglio comunale e che nulla ha a che fare ne con la politica ne con l’operato della sottoscritta, voglio ribadire che già due segretari comunali, il responsabile dell’ufficio tributi, lo stesso presidente del consiglio e, in ultimo, verbalmente interpellato l’assessorato regionale agli Enti locali, hanno avuto modo di dichiarare che non vi è mai stata alcuna incompatibilità della sottoscritta con l’incarico affidato. Infine, sulle dichiarazioni rese dai consiglieri in quota parte alla maggioranza preferisco astenermi da ogni commento. L’accanimento contro la persona non ha né maggioranza né opposizione”.
Una maggioranza in frantumi e un assessore sfiduciato hanno dato l’ennesimo pessimo spettacolo in Consiglio Comunale. – a dichiararlo è Paolo Calcò, segretario del Pd locale – La giostra degli assessori di questi anni non è riuscita a mantenere in piedi una maggioranza che non esiste più. Il Sindaco e l’assessore sfiduciato non possono fare finta di nulla, con l’assessore Tringali che dovrebbe rassegnare le dimissioni, senza nascondersi dietro parole di comodo. Ci chiediamo con quale serenità possa continuare a svolgere il proprio ruolo o far approvare atti di sua competenza a quel Consiglio Comunale che gli ha dato il benservito”.