In ricordo del massacro delle Foibe
9Riteniamo opportuno ricordare un massacro della storia italiana che troppo spesso sembra essere accantonato: si tratta del massacro delle Foibe.
Il nome Foibe deriva dai grandi inghiottitoi del Friuli Venezia Giulia nei quali furono gettati i corpi di centinaia di vittime negli anni che seguirono la seconda guerra mondiale.
Mentre per le altre città italiane la fine della seconda guerra mondiale significò la fine di un incubo, non fu lo stesso per Trieste, città in cui finito l’incubo guerra iniziò l’incubo persecuzione da parte dei partigiani Jugoslavi comunisti.
Dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 in Istria e in Dalmazia, e poi nel 1945 quando la Jugoslavia occupò Trieste, Gorizia e l’Istria, i partigiani Jugoslavi del Maresciallo Tito infierirono contro i fascisti e i non comunisti italiani del Friuli Venezia Giulia che, per motivi etnici e politici, torturarono e gettarono (anche vivi) nelle foibe in cui finirono fascisti, cattolici, donne, bambini, anziani, socialisti, etc.
Solo dopo la definizione del confine tra Italia e Jugoslavia la persecuzione poté avere fine.
I fatti avvenuti all’epoca sono spesso confusi e poco discussi in ambito scolastico, molti sono i libri di storia che non ne parlano. Il nostro invito ai giovani che delle Foibe non hanno mai sentito parlare né in TV né sui libri di scuola è quello di documentarsi affinché non venga permesso a un’importante pagina della storia dell’Italia di finire ancora una volta nelle foibe, stavolta quelle del “dimenticatoio”.
Tania Catalano