Kalat Ambiente, l’assemblea dei sindaci conferma presidente Francesco Zappalà
0Il sindaco di Ramacca, Francesco Zappalà, avvocato di 49 anni, è stato confermato per un anno alla guida di Kalat Ambiente Srr, il nuovo Ato rifiuti del Calatino. L’ha deciso l’assemblea dei sindaci che, riunitasi nella sede di Kalat, a Grammichele, dopo la relazione dello stesso primo cittadino di Ramacca sull’attività sin qui svolta e un’ampia e articolata discussione, ha espresso un giudizio positivo sull’opera portata avanti dal consiglio di amministrazione della società, confermandone l’assetto (tutti favorevoli e un solo astenuto).
Ancora timoniere, quindi, Zappalà. E immutati anche gli altri membri dell’organismo di vertice. Gli altri componenti del consiglio di amministrazione restano, infatti, i sindaci di Caltagirone (Nicola Bonanno), Licodia Eubea (Giovanni Verga), Mirabella Imbaccari (Vincenzo Marchingiglio) e San Michele di Ganzaria (Gianluca Petta). «Ringrazio tutto i colleghi per la fiducia accordatami ancora una volta – ha detto Zappalà – e per avere, così, condiviso le scelte, a volte difficili ma assunte sempre nel superiore interesse della società e del territorio, da noi compiute». Il confermato presidente ha indicato le tre priorità del suo nuovo mandato: «L’avvio della gara unica per la gestione, su base comprensoriale, del servizio di igiene ambientale in modo da ottenere utili riduzioni operando in scala; rilancio dei significativi impianti di cui il nostro territorio dispone, sia nel senso di una rinnovata capacità di attingere a finanziamenti, che in quello di una sempre più forte capacità di portare la “macchina” a una maggiore efficienza; prosieguo dell’azione già intrapresa per la diminuzione dei costi del personale con il passaggio dal contratto di Federambiente a quello degli enti locali».
Un aspetto, questo, che ha già fatto storcere il muso ai sindacati, anche in considerazione del fatto che la nuova tipologia di contratto, ritenuta meno favorevole ai lavoratori, è stata applicata a partire dal 1° gennaio 2014. Quanto, invece, alla «cura dimagrante» determinatasi in questi mesi, con la perdita di 4 posti di lavoro (due operai addetti agli impianti e i due professionisti dell’ufficio progettazione), Zappalà ha rassegnato «l’impegno della Srr ad operare per la riassunzione dei due lavoratori degli impianti, legata, però, all’ampliamento del ciclo produttivo e, di conseguenza, della redditività della società tutta». Restano aperte altre «partite», come quella degli 11 amministrativi che attendono numerosi stipendi e che hanno dato vita a una serie di assemblee e azioni di sensibilizzazione. In questo caso, tutto appare legato ai pagamenti che i Comuni si sono impegnati a fare alla Srr, in modo da dotarle delle risorse necessarie a saldare le spettanze di quanti vi lavorano. Intanto la Fp-Cgil, con il suo segretario Francesco D’Amico, dopo il rinvio della giornata di mobilitazione prevista per ieri, chiede «la convocazione immediata di un tavolo di confronto per evitare la perdita di posti di lavoro».
MARIANO MESSINEO