Mafia. Nel blitz di Lentini arrestato anche un presunto fiancheggiatore scordiense
0Nella mattinata di ieri, a seguito di articolate indagini in corso già da diversi mesi da parte dei Carabinieri dei Reparti Operativi di Messina e Catania, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, è scattato il blitz dei Carabinieri del Gruppo di Intervento Speciale (GIS) di Livorno in un edificio sito in contrada Bulgherano una zona rurale nel territorio di Lentini, individuato quale covo dei fratelli Calogero e Vincenzino Mignacca, latitanti ed elementi di spicco della famiglia mafiosa dei “tortoriciani”. Nel corso dell’intervento il personale del GIS, dopo avere circondato la casa ed avere più volte intimato agli occupanti di uscire, ha fatto irruzione catturando solo uno dei due latitanti, Calogero. Il fratello Vincenzino, che era rimasto armato all’interno di una camera,per evitare la cattura, si è suicidato sparandosi un colpo alla tempia con una pistola Beretta calibro 7.65 con matricola abrasa.
L’operazione è proseguita durante tutta la giornata ed ha portato, nel corso della notte, al fermo, con provvedimento della DDA di Messina, di altre persone che nel corso delle indagini sono state individuate come facenti parte della rete di fiancheggiatori dei due latitanti. A queste, si è aggiunto l’arresto, eseguito immediatamente prima dell’intervento, dello scordiense, Giuseppe Caniglia, 31 anni (nella foto) figlio del proprietario del fondo dove erano ospitati i latitanti. L’uomo è stato bloccato proprio nelle vicinanze del casolare.
L’attività tecnica eseguita (intercettazioni, servizi di osservazioni mediante telecamere, ecc.) dimostra come i predetti soggetti supportassero i due latitanti, fornendoli di quanto necessitavano (viveri, acqua, medicinali, ecc.), accompagnandoli negli spostamenti e sorvegliando l’area per individuare eventuali presenze sospette.
L’operazione è stata condotta impiegando personale dei Comandi Provinciali di Messina, Catania e Siracusa.