MILITELLO. Consegnati i lavori del monastero di San Benedetto
0Saranno avviati nei prossimi giorni, dopo 22 anni di estenuanti attese, gli interventi di consolidamento e restauro dell’imponente monastero di S. Benedetto Abate. Per il risanamento del terzo complesso cassinese di Sicilia, che rappresenta uno dei “gioielli” in stile barocco del XVII secolo, nel centro storico che ha ottenuto il riconoscimento mondiale dell’Unesco, saranno spesi quasi 5 milioni di euro.
La formale consegna dei lavori è stata effettuata ieri mattina, con le sottoscrizioni di documenti e verbali da parte dei rappresentanti delle parti pubbliche e private. Il recupero dell’impianto sarà affidato alle maestranze del consorzio d’imprese “Research” e al coordinamento tecnico dell’ufficio del Genio civile e del dipartimento regionale di Protezione civile, che hanno redatto il progetto esecutivo.
Gli interventi saranno diretti dall’arch. Marco Alberghina e dal geom. Alfio D’Angelo, che hanno ribadito la complessità dei lavori: “Il termine di esecuzione è previsto in tre anni. Il finanziamento – hanno detto i due tecnici – si lega alle disposizioni della legge statale n. 433 del 1991, nell’ambito delle procedure per la ricostruzione e la rinascita delle zone colpite dal sisma del 13 dicembre 1990. Fregi architettonici e strutture, prospetti e coperture torneranno al vecchio splendore”.
Le funzioni di responsabile del procedimento saranno svolte dall’ing. Giovanni Spampinato, dirigente del servizio di Protezione civile per la provincia etnea. La direzione dei lavori avrà anche l’apporto del geom. Lidia Polizzi, che ha ammesso: “Gli interventi saranno effettuati nell’ex sezione monastica del monumentale edificio. Per la salvaguardia del prospetto della chiesa è in itinere, invece, un altro procedimento finanziario e tecnico”.
Il contratto d’appalto è stato sottoscritto lo scorso 19 marzo, dopo un contenzioso che si è concluso, dinanzi a organi di giustizia amministrativa e dopo tre anni, con la formale aggiudicazione al consorzio vincitore. Nonostante il dispendio economico e di tempo, “l’appalto – hanno aggiunto i rappresentanti della parte consortile, Giuseppe Arnone e Calogero Lombardo – non dovrebbe subire paralisi per istanze di revisione dei prezzi”.
Le chiavi del monastero benedettino, che per decenni ha ospitato scuole d’istruzione, uffici giudiziari e comunali, sono state consegnate dal sindaco Giuseppe Fucile, che ha ammesso: “Al termine dei lavori, l’edificio sarà esclusivamente adibito a sede di rappresentanza dell’ente municipale, diventando una delle principali mete turistiche della città”.
Con alcuni dipendenti pubblici, alla consegna è pure intervenuto il dirigente dell’area tecnica comunale, arch. Michele Dell’Uomini, nonché l’ex commissario straordinario, dott. Francesco Spataro, che ha espresso “apprezzamento per l’imminente avvio degli interventi e per la tutela di un bene culturale di inestimabile valore”.
LUCIO GAMBERA
LA SCHEDA
Si deve a una “rendita” annua di 1.500 scudi d’oro – assunta il 12 marzo 1614 dai principi, don Francesco Branciforti e donna Giovanna d’Austria – la costruzione del monastero benedettino, le cui fondamenta, secondo l’erudito e storico del tempo, Pietro Carrera, furono realizzate nel 1615. Il complesso monastico, in pietra di S. Barbara, ricalca le soluzioni progettuali di padre Valeriano De Franchis. Le sue mura non hanno ceduto alle scosse sismiche del 1693, che distrussero gran parte della città, causando circa 3mila vittime e catastrofi.