MILITELLO. Rischia di chiudere il museo di San Nicolò. L’appello della Cgil
0Ogni anno la Regione Sicilia eroga alla Fondazione Museo San Nicolo’ un contributo annuo di Euro 35.000. Queste somme servono per pagare il custode per tutte le spese di gestione. Quest’anno la Regione Sicilia non ha ancora finanziato la Fondazione, inoltre sembrerebbe che il capitolo di spesa per questa struttura verrà sottratto definitivamente, quindi la preoccupazione della comunità militellese è quella di vedere chiuso un museo che annualmente ospita 3000/ 4000 visitatori provenienti da ogni parte della Sicilia, oltre alla perdita di un posto di lavoro a tempo indeterminato.
Secondo quando affermato dalla Cgil locale, il contributo annuale erogato dal Comune di Militello sarebbe passato da Euro 6.000 annui a Euro 500,00, cifra che potrebbe essere erogata anche per il 2013 “causa ristrettezze economiche del Comune di Militello”
La Cgil locale e Territoriale è preoccupata per la perdita del posto di lavoro del custude del Museo “assunto a tempo indeterminato nel lontano 1988”e per la perdita di un centro culturale che oltre ad erogare servizi per i visitatore ha anche lo scopo di promuovere cultura all’interno della comunità Militellese.
Intervista con Pasquale Timpanaro -Segretario Generale Cgil Calatino e On. Concetta Raia -Deputato Ars Sicilia
Il Museo San Nicolò è uno dei primi musei di arte sacra sorti in Sicilia. Fondato nel 1984, si sviluppa nei locali sottostanti e nelle suggestive cripte della chiesa Madre omonima. Custodisce e, in parte, espone il patrimonio di argenti, paramenti sacri, dipinti, sculture ligne e marmoree, frammenti lapidei della chiesa madre e delle chiese affiliate, nonché donazioni e depositi. Le opere esposte vanno dal XV al XIX secolo.
Il museo si sviluppa, per una superfice di circa 600 mq negli spazi e nelle cripte sottostanti la chiesa madre di San Nicolò, monumentale costruzione sorta tra il 1720 e il1770, instile tardo barocco, e dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 2002, nel contesto del Val di Noto. Il sistema delle cripte, opportunamente recuperato e riportato all’assetto originario – sono infatti visibili il vano principale con un altare in pietra, l’attiguo colatoio e altre sei sale – ospita il tesoro,costituito dagli argenti, la sala delle sculture accoglie soprattutto opere cinque e seicentesche. Nelle ampie sale, prospicienti la piazzetta antistante il museo, è allogata, infine, la pinacoteca. In queste sale sono esposti i dipinti più antichi e pregevoli.
La pinacoteca si sviluppa anche nei piani superiori, in fase di allestimento. Aspetta ancora sistemazione definitiva l’ampio patrimonio di paramenti sacri.