Morte di Francesco Simone. Oggi la sentenza nel processo che vede imputati tre medici
0Si svolge stamani nell’aula del Tribunale Penale di Caltagirone il dibattimento finale del processo che riguarda il decesso di Francesco Simone, capostazione delle FS in pensione, avvenuto nell’ospedale Basso Ragusa Mario di Militello il 7 marzo del 2013 e per il quale sono in attesa di giudizio due medici del Pronto Soccorso dello stesso ospedale, Gaetana Fragalà e Francesco Scirè e Gaetano Barresi, all’epoca dei fatti medico di turno alla Guardia Medica di Scordia. I due professionisti del nosocomio militellese sono accusati di omicidio colposo mentre il medico scordiense deve rispondere di rifiuti di atti d’ufficio. Il processo è scaturito dalla querela presentata dai familiari al procuratore della Repubblica di Caltagirone qualche mese dopo il decesso avvenuto per setticemia. Dopo una prima richiesta di archiviazione da parte del Gip avvenuta nel giugno 2015, a seguito di opposizione del legale della parte offesa, il Gip ne aveva disposto la prosecuzione delle indagini a cui è seguito la richiesta di incidente probatorio sino al rinvio a giudizio dei tre avvenuta nel marzo 2018. La vicenda ebbe inizio la sera del 28 febbraio 2013 quando Simone dovette rivolgersi alla Guardia Medica di Scordia per un fastidioso dolore al fianco destro. Dolore intercostale e somministrazione di un antispastico. L’indomani per l’aggravarsi del quadro clinico, febbre alta, dolore, vomito, tremore diffuso e disturbi della minzione, viene trasportato all’ospedale di Militello dove è preso in cura dalla dottoressa Fragalà. Tenuto in osservazione per alcune ore quindi dimesso per iperpiressia. Le condizioni si aggravano e il giorno dopo l’uomo è ancora costretto alle cure del Pronto Soccorso. Stavolta di turno è il dott.Scirè che secondo l’accusa omette l’esecuzione di un esame batteriologico delle urine oltre a non valutare a dovere i segnali della sofferenza renale. Il paziente viene dimesso con la diagnosi di iperpiressia da sospetta cistite. Il dott. Barresi, invece, di turno alla guardia medica il 4 marzo dopo essere stato informato telefonicamente della gravità delle condizioni avrebbe provveduto a prescrivere un antiemetico rifiutandosi, secondo l’accusa, di eseguire una visita domiciliare. Il paziente si aggrava ulteriormente sino all’arresto cardiaco avvenuto al Pronto Soccorso la notte del 5 marzo. Prontamente rianimato viene trasferito in medicina nonostante le sue condizioni avrebbero imposto un ricovero in terapia intensiva. Il signor Simone muore all’alba del 7 marzo per setticemia in paziente con insufficienza renale acuta, acidosi metabolica, vascolopatia cerebrale multinfartuale, diabete mellito ed ipertensione arteriosa, come si evince dalla cartella clinica. Oggi, come detto, è prevista la sentenza, poi scatterà la prescrizione.