Musumeci. L’Istituto incremento ippico non va chiuso.
0“La soppressione dell’Istituto di incremento ippico sarebbe una scelta immotivata e irrazionale. La Regione non risparmierebbe un solo centesimo e metterebbe in pregiudizio un’attività che da oltre un secolo ha consentito il miglioramento della produzione equina nell’Isola.” Lo hanno dichiarato i deputati regionali Nello Musumeci e Gino Ioppolo (La Destra), in una interpellanza urgente rivolta al presidente della Regione Crocetta, secondo il quale l’Istituto andrebbe soppresso perchè ritenuto inutile e dispendioso ed accorpato con l’Istituto sperimentale zootecnico di Palermo.
L’Istituto è un ente strumentale della Regione, di diritto pubblico, con autonomia gestionale. Nato nel dopoguerra, ha ereditato le competenze nel settore dell’ippicoltura esercitate a Catania dal “Regio deposito stalloni” sin dall’Unità d’Italia. Ai compiti originari sono stati aggiunti, negli ultimi decenni, quelli relativi all’assistenza tecnica dell’attività stalloniera dei privati, al miglioramento della specie equina, alla tutela e valorizzazione del
cavallo purosangue orientale e del Sanfratellano, dell’asino ragusano e pantesco, alla gestione dell’anagrafe degli equidi, alla promozione di programmi di ippoterapia e di formazione equestre. Per le sue molteplici attività, l’Istituto apre in varie parti dell’Isola le Stazioni di fecondazione e gestisce le sedi staccate di San Fratello, nel Messinese, e di Ambelia, una storica tenuta di 45 ettari nel territorio di Militello, in provincia di Catania, a pochi chilometri da Scordia, dove le scuderie ospitano un centinaio di capi, tra cavalli e asini, tra le più antiche linee di sangue delle razze siciliane.
“L’eventuale accorpamento dell’Istituto di incremento ippico con l’altro ente palermitano – fa notare Musumeci – non produrrebbe alcuna economia, se non per i soli costi del consiglio di amministrazione: perchè allora non ridurlo ad organo monocratico, magari anche a titolo gratuito? La Regione deve puntare a “curare la malattia” ma non ad eliminare il malato. Peraltro, l’Istituto ha appena varato un Programma di riordino, di riqualificazione e di rilancio, che prevede quattro azioni di intervento, fra cui l’apertura di un’area museale nei settecenteschi locali di Catania, appena ristrutturati, per ospitarvi decine di carrozze d’epoca, l’archivio storico ed il “museo vivente del genoma equino autoctono “. E’ su questo ambizioso programma – sottolinea Musumeci nella sua interpellanza -che chiamiamo il governo Crocetta a fare una serena valutazione, senza escludere un più razionale e fattivo impiego dei quaranta dipendenti, assunti a suo tempo mediante per concorso pubblico. Non vorremmo che la furia del evento della novità a qualunque costo spazzasse via anche istituzioni che cercano nei vertici della Regione solo interlocutori attenti, sensibili e non prevenuti.”