Nell’attesa di eleggere il Sindaco, il primo turno ha visto protagonista l’ottavo candidato
1Nell’attesa di incoronare il Sindaco la sera del 24 giugno, in questo primo turno ci sono i due candidati che sono arrivati primi e si contenderanno la vittoria finale. In questa tappa intermedia il vero protagonista lasciatecelo dire è l’ottavo Re leone. E’ il candidato invisibile silenzioso che nell’ultimo mese non ha comiziato, non ha fatto campagna elettorale porta a porta, non ha fatto nulla. Nonostante questo è come sempre e stavolta di gran lungo il primo al traguardo. Arrivato primo grazie anche ai tanti proselitismi di cattiva politica posti in essere dalla politica. Il motto dei sostenitori di questo candidato in forma dialettale è: ……”non ci vado a votare tantu su tutti i stissi……. cu a chiana chiana”. Quest’analisi sul voto è principalmente dedicata ai dati generali con uno sguardo rivolto agli effetti avuti dalle novità della legge elettorale, rinviando una disamina squisitamente politica del voto in un momento successivo.
Affluenza alle urne e voti validi per Sindaco e Consiglio. La sfiducia nella politica e la crisi di credibilità della stessa hanno fatto registrare un meno 6% rispetto al 2008. Com’era immaginabile il numero sostanzioso di candidati al consiglio comunale, quantomeno ha evitato un’astensione che poteva essere molto più marcata. Certo è un’affluenza che può essere considerata accettabile se comparata con le amministrative di altre piazze siciliane e nazionali. Come dire, di questi tempi il 65% di affluenza alle urne è grasso che cola. Tuttavia se non ci limitiamo a una prima lettura superficiale e osserviamo meglio il dato dei voti validi espressi, si evidenzierà un aspetto ancora più marcato a favore del non voto. I votanti sono stati 10. 409 (65%). Di questi solo 9.476 i voti validi per il consiglio comunale, all’appello mancano già circa 1000 voti tra schede nulle e bianche. Guardando i dati di altre elezioni comunali erano circa 700. Ma la vera novità è la discrasia tra i voti validi ai candidati Sindaci e quelli per il consiglio comunale. Nonostante 7 candidati Sindaci con un’offerta politica variegata per tutti i gusti e di tutte le aree possibili, i voti validi per il Sindaco sono stati solo 8.483 circa 1000 voti in meno rispetto ai voti validi delle liste per il consiglio comunale e conseguentemente 2000 in meno rispetto ai votanti. Tra chi è rimasto a casa, tra schede bianche e nulle, voti espressi per il solo consiglio comunale abbiamo capito che la maggioranza dei cittadini Scordiensi preferivano il fantomatico ottavo candidato. Anche a volere eliminare dal dato gli iscritti all’AIre (2000 elettori), l’ottavo candidato ha raccolto la “fiducia” di circa 5.500 cittadini sfiduciati.
Risultati Sindaco e di coalizione alla luce della modifica legge. In barba all’unicità della scheda elettorale in queste elezioni è emersa ancor più delle altre volte, la doppia corsia tra il voto al candidato Sindaco e preferenza al consigliere. Per la prima volta come detto i voti validi espressi per il Sindaco sono stati inferiori ai voti validi per il consiglio, alle scorse elezioni era sempre accaduto il contrario. E’ evidente che ha inciso in maniera determinante la novità di ordine tecnico-giuridico (la modifica apportata alla normativa elettorale dalla legge n. 6 del 05/04/2011) nella parte in cui prevede che l’elettore deve manifestare il proprio voto al candidato Sindaco. E’ la sostanziale novità che il voto espresso dall’elettore per la lista dei candidati al consiglio comunale non si estende al candidato sindaco cui la stessa è collegata (effetto trascinamento). Naturalmente a questa novità si associava come sempre la possibilità di fare un voto disgiunto rispetto a quello della coalizione. Con una somma globale dei voti per il Sindaco con segno meno di 1000 unità, per i candidati Sindaci era già un risultato riportare gli stessi voti di coalizione. In questa classifica Montalto ha avuto 131 voti in più della lista, che rappresentano un buon margine perché sono il 15% della lista. Pressoché sovrapponibili i dati dei candidati Sindaco Contarino e Tambone (entrambi con un piccolo +) e Manuele (leggerissimo segno meno). Barchitta ha perso circa 200 voti su un totale di 1600 (12%). Un saldo fortemente negativo per i candidati Sciacca e Gurrisi che hanno perso entrambi circa 450 voti in valore assoluto rispetto alla sommatoria delle loro coalizioni. Precisiamo subito che mentre Sciacca ha perso 455 voti su oltre 2500 di patto (18%), Gurrisi ha perso sempre 450 voti, ma su 1337 di coalizione (33%). Di fatto un voto su 3 in uscita.
Doppia preferenza di genere. Un’opinione sull’ultima novità introdotta lo scorso aprile alla legge elettorale, la doppia preferenza di genere. Com’è noto ogni lista doveva inserire almeno un numero pari a un terzo di un genere. Tutte le liste composte di 20 candidati dovevano avere dunque un numero minimo di genere pari a 7. A Scordia tutte le 12 liste avevano, perché imposto dalla legge, almeno 7 donne. Niente contro le donne in politica, anzi bene tutto ciò che possa favorire l’inserimento delle quote rose nella politica anche negli organismi interni dei partiti, ma detto questo faccio un osservazione critica. Siamo a Scordia e in Sicilia, troppo spesso tutto ciò che è fatto per fini nobili, (agevolare la presenza delle donne nelle Istituzioni), viene utilizzato per obiettivi poco nobili (come strumento di controllo delle preferenze). Le diverse combinazioni possibili uomo-donna danno un’arma efficacissima alle macchine di preferenza elettorale per la verifica reale della corrispondenza di voto. Mario Segni nel 1993 si fece promotore del referendum abrogativo che cancellò la preferenza multipla. Una delle argomentazioni addotte dai sostenitori di quel referendum (c’erano fior di giuristi e politologi) era proprio quello di togliere qualsiasi forma di controllo indiretto del voto che si realizzava con la combinazione, delle multi preferenze (all’epoca 3). Nel voto multiplo si leggeva una forma di condizionamento capace di minare alla fonte uno dei principi cardini quali per l’appunto la segretezza del voto. Il problema evidentemente non riguarda solo Scordia, penso ad alcuni quartieri della città di Catania, ma anche a tanti altri luoghi della Sicilia. Sotto questo punto di vista l’attuale normativa ci riporta indietro di 20 anni. Le obiezioni dei deputati regionali del M5S non erano del tutto infondate. Personalmente sono convinto che una donna se vale ed ha un vero interesse per la politica, poiché siamo nel 2013, riesce a percorrersi strada comunque a prescindere dalla riserva di legge. In queste elezioni c’erano tante ragazze che valgono e che sarebbero state inserite nelle liste (e magari votate) a prescindere dalla legge. Tante donne che hanno seguito la politica negli ultimi anni e dunque trovano uno sbocco naturale in una candidatura. E’ altrettanto vero che molte donne sono scese in campo perché c’era la riserva di legge e per questo arruolate all’ultimo minuto. Inutile dire che alcune di esse hanno scambiato le elezioni come un book fotografico, una vetrina per mettersi in mostra. Obiettivamente quante di loro avevano un vero interesse oltre che passione per la politica? Se una donna vale, ha proprio bisogno di una riserva di caccia? Valutando i pro e i contro, questa doppia preferenza di genere applicata in Sicilia non è poi tutta questa gran bella novità sbandierata dal presidente della Regione. Rischia (purtroppo) di essere un’arma incisiva a disposizione delle efficacissime e potenti macchine elettorali.
Nota di colore. Dopo avere fatto una disamina infarcita di numeri e dati, nella speranza di non avere annoiato, voglio concludere in modo leggero. Simpatici i siparietti elettorali uomini e donne. Addirittura si sono sentite frasi del tipo …..”con chi sei accoppiato …….elettoralmente parlando s’intende”. Nella concorrenza interna delle liste sono state le elezioni dove era parecchio conveniente cercarsi una “zita o uno zito elettorale”. Pare che un candidato rammentava che i suoi voti erano preferenze uniche, mentre altri avevano in parte raddoppiato i voti grazie allo scambio di preferenza uomo-donna. Può darsi, si sapeva già che era conveniente fare un matrimonio d’interesse ….. naturalmente elettorale.
FRANCESCO GHERARDI