Niente aule nel plesso di via Etna. L’edificio è pignorato.
10Il comune aveva già affidato i lavori di ristrutturazione dell’edificio per potere ospitare sei classi della scuola media e la croce rossa ma il giudice ha bloccato tutto.
Da caserma dei carabinieri a sede della croce rossa e plesso scolastico. Niente di tutto questo . L’ex scuola media di via Etna rimarrà a disposizione del tribunale di Caltagirone in attesa della udienza fissata per il prossimo 2 aprile che dovrà dirimere il contenzioso tra il comune ed un cittadino che ha chiesto ed ottenuto a maggio dello scorso anno il pignoramento dell’edificio che il comune con delibera del 15 marzo 2011 aveva inserito tra quelli da porre in vendita per un valore di mercato di un milione e 200 mila euro. In seguito alla rimodulazione della rete scolastica, considerata la necessità di altre sei aule da assegnare alla “Verga”, il comune individuava i locali di via Etna e così “contravvenendo” all’atto di pignoramento, dopo avere deciso di ritirare dalla vendita l’edificio, a fine agosto avviava le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione. Una parte dei locali, una volta ristrutturata, avrebbe dovuto ospitare il centro operativo della Croce Rossa. I lavori sarebbero dovuti iniziare fra qualche giorno in modo da potere sistemare entro l’inizio dell’anno scolastico gli alunni attualmente dislocati nel plesso di via Libertà ma un provvedimento del tribunale di Caltagirone, a firma del dott. Marcello Gennaro, ha bloccato tutto. Il giudice esecutore, infatti, accogliendo l’istanza del creditore, ha provveduto a sostituire il custode dell’edificio che era il comune. La nomina del nuovo custode, Gesualdo Incarbone, di fatto impone al comune di consegnare immediatamente le chiavi dell’immobile.
Il contenzioso tra il privato ed il comune ebbe inizio nel 1991 quando l’amministrazione del tempo decise di espropriare un’area di circa 12 mila metri quadri nella zona 167, “indennizzata” nel 2000 con 180 milioni delle vecchie lire, cifra che non soddisfò il creditore che avviò una causa per risarcimento danno, accolta dal giudice. Il comune ha già versato circa 2 milioni di euro. Rimangono, secondo le richieste del creditore, un milione di euro.
La stessa richiesta di pignoramento è stata avanzata anche presso la tesoreria comunale di Scordia. La causa rimane ancora pendente, presso la sezione staccata di Grammichele del tribunale di Caltagirone. In questo caso il CTU nominato dal giudice avrebbe rilevato una violazione che riguarda l’ordine cronologico dei pagamenti. Un atto che pesa su un bilancio che difficilmente riuscirà ad essere chiuso se il comune non riuscirà a vendere gli altri quattro edifici, uno dei quali, un garage di via Marconi e la cui prima asta di vendita è andata deserta e che sarà riproposta il prossimo 2 ottobre. Base di partenza 81 mila euro.
Il consigliere comunale Nicolo’ Ferro appena appresa la notizia dichiara che già lunedì presenterà un interrogazione rivolta al Sindaco ed all’Assessore Biagio Caniglia per avere maggiore chiarezza sull’accaduto. “Presenterò un’interrogazione per capire come si è arrivati fino a questo punto e come mai, prima dell’intervento del Giudice, non si siano ritirate in autotutela le varie delibere – dichiara il consigliere comunale di Futuro e Libertà – quanto accaduto oltre a segnare ulteriori danni alle casse comunali è indicativo di una gravissima situazione per il comune che unito al fatto che ad oggi non si è ancora approvato il bilancio, fa pensare ad uno stato di dissesto comunale. Questo evento rafforza l’allarme da me lanciato pochi giorni fa in merito al campo sportivo e l’anfiteatro – afferma in conclusione il consigliere Ferro – vi è una gestione fallimentare degli immobili comunali sia essi impianti sportivi, scuole o teatri.”