Operazione della DDA di Catania. Azzerati i vertici di Kalat Ambiente.
0Arresti domiciliari per Vito Digeronimo, commissario straordinario dell’azienda Policlinico-Vittorio Emanuele di Catania ed ex presidente del consiglio di amministrazione di Kalat. Salvatore Ilardi, responsabile tecnico, Enzo Ruggieri, responsabile dell’impianto di Grammichele, Salvatore Stracquadanio, responsabile cantieri Agesp.
Obbligo di dimora nel comune di residenza per: Alfio Agrifoglio, ex responsabile regionale Aimeri, Salvatore Albachiara, dipendente Agesp, Giuseppe Bufalino, dipendente Agesp e Vincenzo Ciffo, già funzionario di Kalat.
La Compagnia Carabinieri di Palagonia ha oggi eseguito un provvedimento custodiale a carico di amministratori e tecnici della società Kalat Ambiente Spa che, nei comuni del Calatino – ambito territoriale Ottimale CT5, si occupava della gestione integrata dei rifiuti.
Il provvedimento ha colpito anche i responsabili locali delle società AIMERI AMBIENTE SRL ed AGESP SPA affidatarie del servizio di raccolta dei rifiuti. E’ in corsa la notifica di informazioni di garanzia ad amministratori locali e dipendenti della Kalat Ambiente.
Le ipotesi di reato contestate con la misura cautelare sono quelle di traffico e smaltimento illecito di rifiuti, truffa e frode in pubbliche forniture.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, è stata condotta con intercettazioni telefoniche e di video-sorveglianza nonché con attività tradizionali quali servizi di osservazione e pedinamento; si ipotizza che la Kalat Ambiente, con la collaborazione dei responsabili locali delle società AIMERI AMBIENTE e AGESP SpA, abbiano frodato i Comuni consorziati, per milioni di euro, attestando fittizie percentuali di raccolta differenziata ( in realtà mai posta in essere), pari a volte anche al 70%.
Le operazioni illegali avvenivano a partire dagli impianti di compostaggio e di trattamento della frazione secca della società Kalat Ambiente siti in territorio di Grammichele. In questi siti venivano conferiti rifiuti di varia natura al solo fine di cambiarne cartolarmente la loro natura o addirittura di farne perdere le tracce miscelandoli tra di loro. Infatti il prodotto ottenuto, attraverso una sistematica manipolazione/miscelazione dei rifiuti, veniva offerto ai vari imprenditori agricoli quale compost di qualità (creando un notevole danno all’ambiente e alle stesse persone).
Tali circostanze sono state accertate con consulenza tecnica, disposta nel corso delle indagini. Attraverso documentazione alterata o artatamente compilata si dichiaravano altissime percentuali di raccolta differenziata realizzata nei Comuni del Calatino. In conseguenza di tali “ottimi risultati”, i Comuni vedevano così di anno in anno crescere i costi (in realtà illeciti) di conferimento in discarica degli RR.SS.UU e del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti svolto dalla Kalat.
La documentazione acquista nel corso dell’attività investigativa ha permesso di accertare che le risorse sottratte ai Comuni, chiamati a liquidare servizi mai forniti e con costi molto rilevanti ( si pensi che per il Comune di Scordia il sovracosto è risultato essere di circa 300.000 euro) ha portato le amministrazioni Comunali ad indebitarsi nei confronti della società Kalat, concorrendo a causare l’ intervento del Governo Regionale che dovrà stanziare una prima tranche di quasi 16 milioni di euro per il risanamento dei debiti.
Le reazioni. “Siamo sicuri della totale estraneità dell’ing. Ruggieri ai fatti contestati”. Lo afferma in un comunicato la Diocesi di Caltagirone, intervenuta con una nota in merito all’operazione denominata ‘Bad boys’ “che vede coinvolto l’ing. Enzo Demetrio Ruggieri, condirettore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare e vicepresidente diocesano del Settore Adulti di Azione Cattolica”. Nella nota inoltre, la diocesi di Caltagirone esprime “piena fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’Ordine” ed auspica “in una veloce conclusione delle procedure e degli atti all’uopo previsti, al fine di fare immediata chiarezza sulla vicenda”.
Il Codacons. “Il danno alla collettità è mostruoso perché non solo è economico ma è anche ambientale e di salute diretto sulla pelle dei cittadini. E’ un crimine non solo di natura economica ma anche contro le persone se è andata veramente così”. Lo ha affermato, commentando l’operazione denominata “Bad boys”, il segretario regionale del Codacons Sicilia, avv. Giovanni Petrone, che annuncia che l’associazione si costituirà parte civile ritenendo che la vicenda “vada portata fino in fondo”. “Siamo rimasti abbastanza colpiti dalla notizia – ha aggiunto Petrone – perché, da quello che si sente per come si sono svolti i fatti, c’é un danno alla collettività spaventoso e indeterminabile perché si parla di rifiuti di provenienza incerta che sono stati mischiati e spacciati per compost organico e quindi utilizzati come concime”.
Concetta Raia (PD) “Siamo certi che il dottor Vito Di Geronimo, di cui conosciamo la storia personale e professionale sempre puntuale e integerrima, sia nell’espletamento delle funzioni di presidente Kalat sia come commissario straordinario dell’azienda ospedaliera “Policlinico-Vittorio Emanuele” saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati nell’ambito dell’inchiesta “bad boys” dei carabinieri del comando provinciale di Catania. Esprimiamo piena fiducia nell’attività della magistratura che riuscirà presto a far piena luce sulla vicenda ”. Lo dichiara la parlamentare regionale del partito democratico, Concetta Raia, assieme i rappresentanti del circolo del Pd di Grammichele.