PALAGONIA. Il Consiglio dice si al dissesto
0Accogliendo la proposta dell’amministrazione, il Consiglio ha approvato l’atto che sancisce il dissesto economico-finanziario del Comune. Al termine di una seduta «calda» e ricca di accuse, il gruppo consiliare di maggioranza ha disposto, con 11 voti favorevoli, l’avvio di un complesso procedimento burocratico e tecnico, che produrrà effetti sui creditori dell’Ente e sui contribuenti locali. La relazione dell’assessore alle Attività finanziarie, dott. ssa Elena Sgarioto, sgombra il campo da equivoci.
Almeno 15 anni di «allegra» gestione hanno devastato, secondo gli accertamenti di vari organi di revisione e controllo, bilanci e casse municipali. Non c’è stata una vera politica di recupero dei crediti: solo una minoranza di cittadini ha pagato la tassa per lo smaltimento dei rifiuti e il canone idrico. Colpevoli ritardi hanno pure distinto la gestione delle entrate del patrimonio immobiliare.
Con un «disegno» anomalo, che ha portato all’assunzione di 30 dipendenti, dal 2002 è stata incrementata del 16% la spesa corrente per il personale e per le prestazioni di servizi. Sono state effettuate espropriazioni in difetto di pagamenti; assegnazioni di esosi incarichi per procedure legali; erogazioni di ingenti sostegni per fini di solidarietà sociale.
Non sono mancate, inoltre, le «perle» degli oneri per le attività ricreative: «Questa spesa ha eguagliato – ha aggiunto l’assessore – gli esborsi dei Comuni siciliani con alta vocazione turistica. I risultati? Non c’è alcun report di ricadute per la nostra comunità e per le imprese».
Le cifre del «crac» comunale sono impietose: dal 1999 sono stati accumulati circa 20 milioni di residui passivi. Per il sindaco Valerio Marletta, la grave situazione debitoria, «che ha radici vecchie, impone una soluzione dolorosa».
Posizioni contrarie sono state ribadite da Raffaele Malgioglio. Per altri tre consiglieri – Aldo Vaccaro, Salvatore Sipala e Salvatore Minore – l’unica soluzione è stata rappresentata dall’abbandono dell’aula: «Il primo cittadino – hanno detto – parla solo di illegalità, ma adesso dovrebbe dimettersi».
Amarezza è stata espressa dal consigliere Antonino Murgo, che ha preferito astenersi dal voto: «Il consesso ha certificato anche il fallimento della Giunta».
Una lancia è stata spezzata, infine, da Francesco Di Blasi e dal suo gruppo consiliare: «Si ripartirà finalmente senza alcuna logica clientelare».
LUCIO GAMBERA