Progetto Intercultura. Il liceo scientifico ospita tre studenti stranieri.
0Si è svolta oggi presso l’aula magna del liceo scientifico “E. Majorana” di Scordia, alla presenza delle varie autorità scolastiche, civili e militari, l’accoglienza e il benvenuto ai numerosi ragazzi provenienti da varie parti del mondo e ospitati in vari paesi della provincia, tra cui anche Scordia. Tre ragazze, Jasmin Böhr, proveniente dall’Austria, Veruska Maza, dal Venezuela, e Tsz Kwan Lam, dalla Cina, sono ospitate in tre famiglie del paese e vivono, insieme agli scordiensi, l’anno scolastico al liceo; ma, negli altri comuni, sono presenti anche ragazzi brasiliani, tailandesi, islandesi e numerosi altri paesi del mondo.
La cerimonia, coincidente con la giornata europea del dialogo interculturale (GEDI), per la provincia di Catania, quest’anno si è svolta a Scordia. E’ dunque cominciata con gli onori di casa da parte del preside del liceo e il saluto del sindaco, che hanno espresso il proprio piacere e la propria soddisfazione nell’accogliere, in un paese come Scordia, questi ragazzi provenienti da culture completamente estranee a loro. Punto che è stato poi evidenziato dalla presidente del centro Intercultura di Catania, che ha inizialmente avuto qualche perplessità sulle potenzialità di questo paese, ma che non ha negato di essersi ricreduta nel vedere la soddisfazione e l’entusiasmo di accogliere questi ragazzi a Scordia dalle famiglie ospitanti come dai compagni di classe, con i quali già hanno stretto grandi amicizie, e di essere contenta per tutto ciò. Ha poi portato i saluti del Vescovo di Caltagirone, Mons. Peri, e del parroco Don Salvatore Abbotto.
La cerimonia è poi continuata con le presentazione dei ragazzi che per dieci mesi saranno “siciliani” e con la proiezione di video con testimonianze di ragazzi che in passato hanno provato questa esperienza, tra cui il ministro Passera e il presidente esecutivo di Telecom Italia Bernabé. Poi i ragazzi delle classi ospitanti, presenti alla manifestazione, sono stati intrattenuti con varie simpatiche attività ludiche, mirate alla sensibilizzazione all’accoglienza delle altre culture, oggi più che mai necessaria, in un mondo dove regna la globalizzazione. La manifestazione si è conclusa con l’inno di Mameli, che rappresenta l’Italia, che sta ospitando questi ragazzi, e che, dunque, dovrà essere il “loro” inno in questi dieci mesi di permanenza in Italia.
FRANCESCO AMATO