RAMACCA. Atto intimidatorio nei confronti del capogruppo del Pd
0Un atto intimidatorio è stato compiuto da ignoti nella notte tra domenica e lunedì ai danni del consigliere comunale del Pd, Agrippino Solennità. L’auto dell’esponente politico, una Fiat Punto, è stata incendiata intorno alle due e trenta mentre si trovava parcheggiata sotto casa. Le fiamme hanno completamente distrutto il mezzo. Sul posto sono immediatamente arrivati i carabinieri del nucleo radiomobile della stazione di Ramacca che hanno effettuato i rilevamenti di rito. Sulla vicenda sono state avviate delle indagini curate dal capitano della compagnia dei carabinieri di Palagonia, Francesco Di Costanzo. Gli inquirenti al momento non escludono la pista dell’incidente causato da un cortocircuito anche se sembra più verosimile l’ipotesi dolosa di un atto intimidatorio. Nel frattempo non sono mancati gli attestati di solidarietà nei confronti del consigliere Solennità. “Se l’obiettivo dell’intimidazione messa in atto a danno del nostro capogruppo al consiglio comunale di Ramacca era quello di fermare l’azione di trasparenza che abbiamo messo in campo in quel comune, si sappia che il Partito Democratico della provincia etnea sarà ancora più vicino agli amici di Ramacca e sarà pronto a sostenere le loro scelte con forza”. Lo ha detto il segretario provinciale del Pd di Catania, Luca Spataro. “A Pino, di cui conosco la generosità e la tenacia con cui affronta l’impegno politico, va la mia più sincera solidarietà, da amico e non solo da segretario provinciale – ha proseguito Spataro – chiediamo alle istituzioni un intervento deciso per far sentire con forza la presenza dello Stato”. Sulla stessa scia la parlamentare regionale del Pd, Concetta Raia: “Un gesto inquietante che non deve essere sottovalutato, in quanto riteniamo che non si tratti di un semplice atto vandalico di qualche facinoroso ma che dietro si celi la forza intimidatrice di gruppi di malaffare che mal digeriscono l’operato dell’attuale amministrazione che ha tracciato una linea di assoluta discontinuità rispetto al passato, mettendo in discussione l’operato della vecchia giunta che evidentemente riceveva l’assenso di qualcuno”.
DAMIANO PENNISI