Riequilibrio finanziario. Il comune propone ai creditori la rateizzazione del debito
2Il futuro finanziario del comune passa attraverso i creditori. Dopo che il consiglio comunale ha approvato l’adesione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, attraverso la delibera di giunta n. 76 del 6 dicembre, si è provveduto ad effettuare la ricognizione di tutti i debiti fuori bilancio e a sottoporre ai creditori una proposta di rateizzazione che dovrebbe essere spalmata in un massimo di 10 anni, così come prevede la legge.
La lettera firmata dal responsabile degli uffici finanziari, Rocco Naselli (nella foto), è stata inviata in questi giorni a tutti i creditori, a quelli più piccoli, che attendono poche migliaia di euro a quelli che invece hanno un credito milionario. Il destino del comune, in questa fase, dipende da loro. Come viene precisato nella lettera, i creditori dovranno prestare assenso formale alla rateizzazione con la precisazione che saranno riconosciuti gli interessi legali maturandi fino alla completa estinzione del credito stesso. La mancata risposta sarà considerata come un rifiuto all’adesione alla proposta di rateizzazione.
Ma cosa accadrebbe se tutti i creditori rifiutassero la proposta di ricevere i loro soldi in rate annuali? La risposta, anche se non esplicita, è contenuta nella stessa lettera che precisa che nell’eventualità che il comune non possa fare fronte alla propria esposizione debitoria con il ricorso alla procedura speciale, anche in conseguenza della mancata adesione alla rateizzazione dei debiti con i propri creditori, sarà costretto ad aprire la procedura del dissesto finanziario con le conseguenze previste per legge. In sintesi, o i creditori aderiscono a questa proposta o in caso di dissesto, così come prevede la legge, potranno avere i loro soldi ma decurtati del 30 e 40 per cento.
Si tratta, ovviamente, di una procedura che non sarà indolore. Tali somme, infatti, dovranno essere inserite annualmente in bilancio con ricadute sui servizi offerti ai cittadini e in ogni caso a completo carico delle casse comunali. “Il piano di rientro – come sottolinea Naselli nel corso della seduta di consiglio comunale – va finanziato con proprie risorse e proprie entrate per cui non è pensabile andare a fare un riequilibrio di bilancio senza interessare le aliquote”.
Adesso si attende quindi la risposta dei creditori. Il prossimo passo sarà quello di passare ancora una volta dal consiglio comunale che dovrà discutere e votare il piano di riequilibrio alla luce delle eventuali adesioni dei creditori. “Difficile – afferma Naselli – in questa fase fare una quantizzazione del debito”. Ma secondo quanto discusso nell’ultimo consiglio comunale, la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 5 miliardi delle vecchie lire.
Sarà comunque la commissione ministeriale e la competente sezione regionale della Corte dei Conti che dovranno approvare o negare l’adesione al piano di riequilibrio.
Crediamo che sia un’occasione per chiudere definitivamente, anche per le future classi dirigenti che verranno, un peso che ormai si trascina da anni di amministrazioni dalla gestione sin troppo allegra. I debiti fuori bilancio, sono senza alcun dubbio, il frutto di una gestione poco oculata della cosa pubblica. E dispiace sapere che a pagare tutto questo siano anche i bambini costretti in questi giorni di freddo polare ad andare in scuole senza riscaldamenti perchè il comune non ha i soldi per comprare il gasolio.
LORENZO GUGLIARA