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Rischio alluvioni. Attesa per i lavori

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  • di Scordia.info
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  • — 20 Set, 2022

18 ottobre 2018, 24 ottobre 2021. Due date nefaste che riportano alla mente degli scordiensi due alluvioni senza precedenti. Chi ha visto le drammatiche immagini di questi giorni arrivate dalle Marche non ha potuto fare altro che ripercorrere con la mente quei giorni di sofferenza e dolore soprattutto per quelle famiglie che nell’alluvione della domenica pomeriggio del 24 ottobre hanno perduto i loro cari. Il primo brusco risveglio di quel venerdi 19 ottobre fece conoscere agli scordiensi una realtà neanche lontanamente immaginabile. La via Principessa di Piemonte e il viale Aldo Moro furono trasformati in fiumi dalla bomba d’acqua che si abbattè nel corso della notte. Corsi d’acqua che sino a quel momento erano rimasti solo sulle cartine geografiche si ingrossarono a dismisura. I torrenti Loddiero, Archi, Cava, Serravalle attraversarono in lungo e largo la città e le campagne portando con se detriti e fango ed inondando abitazioni e garage. La stessa furia dell’acqua fece danni nelle contrade Salto di Primavera, Mindonna, Calvario Vecchio e zona Cimitero rendendo impossibile la viabilità con molte famiglie che rimasero isolate. A distanza di un anno da quella tremenda alluvione che, lasciò sul campo una vittima, Maria Scammacca che quel giorno compiva 58 anni e che, dopo avere passato tutta la notte a spalare fango ed acqua, fu colpita da un’emorragia celebrale che la portò a morte qualche giorno dopo, furono investite somme ingenti grazie alle immediate ricognizioni dei tecnici locali e ai progetti predisposti dal Genio Civile con i fondi stanziati dalla Protezione civile così da mettere in sicurezza gli argini dei torrenti. Lavori eseguiti in tempo record che  furono collaudati e messi a dura prova dall’alluvione della domenica pomeriggio del 24 ottobre, stesso mese nefasto. Stavolta la furia dell’acqua provocò maggiori danni e tutti gli “affluenti” del fiume San Leonardo andarono a riversarsi lungo la strada provinciale 28/I che divenne impraticabile. Qui trovò la morte una coppia, Sebastiano Gambera e Angela Caniglia colpiti dalla furia “assassina” dell’acqua mentre a bordo della loro auto stavano rientrando da una visita ad un parente ricoverato in ospedale a Catania. Il corpo dell’uomo fu ritrovato in un agrumeto, quello della moglie qualche giorno dopo. Inutile nasconderlo. I cittadini sanno che dopo una estate bollente potrebbero ripetersi fenomeni simili. Ottobre non è lontano. Purtroppo, malgrado gli impegni economici e le promesse, la situazione riguardo alla prevenzione non è delle migliori. La cementificazione di intere aree rurali trasformate in complessi edilizi e zone di espansione ha peggiorato le cose anche perché non è stata accompagnata da un’adeguata azione di opere di urbanizzazione. Acque bianche che si uniscono ad acque nere e che non riescono ad essere contenute in condotte spesso sottodimensionati e così, come accade spesso in via Libera Scavo, le acque fuoriescono dagli scantinati delle abitazioni. La situazione non è migliorata neanche in contrada Archi. Sono stati spesi circa 500 mila euro per ripulire e mettere in sicurezza il greto del torrente che a distanza di qualche anno è tornato a riempirsi di detriti. L’opera tuttavia rimane incompleta con le acque che concludono la corsa in una vasca di raccolta per poi fuoriuscire in strada all’altezza della rotonda e quindi tornare ad invadere le due principali arterie cittadine. La situazione non è migliore in contrada Monaco-Pollicino dove l’ultima alluvione ha reso vano ogni lavoro di argine. Punto e a capo. Altri 200 mila euro sono stati spesi per risistemare l’argine. Cinque progetti sono stati finanziati dalla Regione. Circa 12 milioni di euro che serviranno alla pulizia idraulica al fine di liberare gli alvei da detriti e dalla vegetazione con la riparazione di quei tratti di argini crollati o in pessime condizioni. Prevista anche la costruzione di dieci ponti per permettere l’attraversamento sicuro ed un adeguato deflusso dell’acqua nei momenti di piena. Sono stati nominati i Responsabili Unici dei Procedimenti ma di inizio dei lavori ancora non se ne parla e ottobre è ormai alle porte.

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