Ritiro della delibera sull’aumento della Tarsu. Il sindaco dice no.
58La tassa dui rifiuti solidi urbani si dovrà pagare così come è stata deliberata dall’amministrazione comunale nella seduta del 20 luglio. Non un solo passo indietro da parte dell’amministrazione che ha difeso non senza difficoltà la richiesta presentata dal comitato di cittadini (1000 firme) promosso da Italia dei Valori e Rifondazione Comunista. Una difesa imbarazzante visto lo stato di degrado in cui si trova la città che rimane sporca ed in cui la raccolta differenziata è un optional riservato ancora a pochi cittadini.
Il consiglio comunale aperto di ieri convocato dal presidente del consiglio, Rosario Minissale, ha avuto una massiccia partecipazione di cittadini che per la prima volta hanno potuto utilizzare lo strumento offerto dall’articolo 74 dello statuto comunale che prevede il diritto di petizione. Una partecipazione composta che ha avuto qualche momento di tensione. A presentare la petizione sono stati Delfo Aristodemo di Italia dei Valori e Guido Rizzo del Prc. “Potevamo raccogliere più di 1000 firme – ha affermato Aristodemo – visto il malcontento della gente”. Maggiori controlli dell’evasione fiscale, annullamento del’addizionale ex Eca e ritiro della delibera sono stati chiesti al sindaco da Aristodemo. Più duro il rappresentante di Rifondazione Comunista, Rizzo: “Ormai non rappresentate più nessuno. Avete fallito e vi chiediamo di dimettervi perchè non siamo più disposti a sopportare i vostri imbrogli”.
Il sindaco Angelo Agnello ha difeso la sua scelta cercando di spiegare i motivi di un aumento “obbligato” con la chiusura della discarica di Mirabella che ha imposto il conferimento dei rifiuti in quella di Motta S. Anastasia dove sono lievitati enormemente i costi a cui si sono aggiunti quelli del trattamento dei rifiuti. “Cinque mila tonnellate di rifiuti in un anno sono troppi rispetto ai 2 mila che vanno in differenziata – ha affermato il sindaco – che ha puntato il dito sulla regione che ancora non riesce a fare decollare gli SSR. “Non possiamo continuare a colpi di ordinanze e di rinnovo di contratto ad Agesp. Non ci possiamo permettere – ha continuato ancora Agnello – di portare a consuntivo 200 mila euro in più al bilancio ma siamo costretti ad inserirli nel piano annuale per i rifiuti”.
E’ innegabile come quello dei rifiuti a Scordia, così come accade in altri centri, sia un vero e proprio incubo. Ne sono rpova i tre assessori che si sono succeduti nella rubrica (Messina, Russo e Di Benedetto) ed il passaggio nelle mani dello stesso primo cittadino che siede anche nel consiglio di amministrazione di Kalat presente all’incontro con il presidente Vittorio Di Geronimo accompagnato dall’ingegnere Ciffo. Il rapporto con Kalat è stato da sempre molto tormentato, annunciato anche lo scioglimento in campagna elettorale da parte dello stesso sindaco. “Sono sempre presente quando mi invitano – ha esordito Di Geronimo – la tassazione è figlia del costo in discarica che vede i comuni costretti a pagare 110 euro alla tonnellata. Purtroppo dobbiamo constatare come i cittadini di Scordia non si sono ancora voluti adeguare alla raccolta differenziata mentre il centro di raccolta comunale che si trova in zona industriale ha appena 200 visite in un mese”. Il risultato è che aumentano le microdiscariche la cui bonifica, ricordiamo, prevede un ulteriore impegno di 20 mila euro.
Numerosi gli interventi. Lo stesso denominatore comune. Maggiori controlli nell’attuazione del capitolato presentato da Kalat, una più incisiva azione repressiva nei confronti di quei cittadini che continuano imperterriti e impuniti a sporcare la città, una maggiore attenzione delle aree a verde, rimaste al di fuori del piano annuale e, a vedere lo stato di molti parchi e aiuole, anche dal controllo del comune. Rimodulare i servizi e dare una migliore organizzazione nella gestione del territorio. Maggiore presenza dei vigili urbani.
Quale sarà il futuro di questo servizio. Quale il destino di Kalat. Avremo ancora aumenti nei prossimi anni. Potremo avere una città finalmente pulita a fronte di un aumento “obbligato”. Sono questi i quesiti con cui si è chiusa la seduta. Intanto c’è chi come Fli invita i cittadini a non pagare le bollette in attesa di maggiori chiarimenti da parte del comune “vista l’illegittimità della quota ECA ed in attesa che venga votata nel prossimo consiglio comunale la propria mozione per abolire definitivamente questa quota”.