Rogo in un’azienda di agrumi 20 dipendenti ora senza lavoro
0“Anni di sacrifici che vanno in fumo”. Tra disperazione, rabbia e lacrime amare, sono queste le prime parole di uno dei fratelli Brigante, instancabili imprenditori, detentori del marchio Top Orange, una delle aziende a conduzione familiare attive sul territorio. L’incendio, sviluppatosi ieri intorno alle 13 e alimentato dal forte vento, ha completamente distrutto il capannone che si trova in contrada Bulgherano, in territorio di Lentini anche se a pochi chilometri dal centro abitato di Scordia. I circa 700 metri quadri dell’opificio, costruito su una vasta area agricola, a ridosso della strada provinciale che conduce a Francofonte, è andato completamente distrutto malgrado l’intervento di due squadre dei Vigili del Fuoco, una proveniente da Lentini e l’altra da Vizzini che hanno dovuto lavorare per qualche ora prima di domare definitivamente le fiamme che si sarebbero sviluppate da un locale attiguo, un prefabbricato in ferro e lamiera che a causa delle temperature elevatissime si è anche piegato su se stesso. I dipendenti che erano arrivati sul posto per iniziare il turno pomeridiano, che coincideva con l’apertura, non hanno potuto fare altro che assistere inermi alla distruzione. A coordinare le operazioni di spegnimento è giunto anche il dirigente tecnico Luigi Cucinotta, responsabile dell’area automezzi del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Siracusa, a cui toccherà stilare, insieme al capo squadra, una dettagliata relazione per cercare di fare luce sulla causa dell’incendio. Tra le
prime ipotesi potrebbe esserci un problema all’impianto elettrico con un corto circuito che avrebbe innescato l’incendio. In attesa dell’arrivo dei circa 20 operai, sul posto era presente uno dei proprietari che non si sarebbe accorto di nulla. Esclusa, per il momento, la pista dell’incendio doloso. Ingenti, come detto i danni. Andate completamente distrutte le celle frigorifero e i macchinari utilizzati per la lavorazione degli agrumi, una delle quali era stata acquistata da poco per un valore stimato intorno alle 60 mila euro. Ha ceduto il soffitto lasciando a nudo le travi, alcune delle quali a rischio crollo. Completamente inutilizzabili anche i locali adibiti ad ufficio e le numerose “binze” in cui erano depositate le arance completamente carbonizzate. Il danno calcolato si aggira intorno alle 600 mila euro, che sarebbero coperti da una cedola assicurativa. L’azienda che opera nel settore da più di 10 anni, da lavoro ad una ventina di lavoratori. In un momento drammatico per l’economia locale, questa tragedia non fa che peggiorare le cose. Ne è pienamente convinto il sindaco, Francesco Barchitta, che ha espresso piena solidarietà ai proprietari e agli operai rimasti senza lavoro: “Quando mi è arrivata la segnalazione ho fornito il supporto dei nostri volontari della Protezione Civile che hanno messo a disposizione un’autobotte. Sono molto dispiaciuto per i nostri concittadini in un momento in cui bisognava risollevarsi”. Solidarietà all’azienda e ai lavoratori è stata espressa anche da Giuseppe Cristofaro, responsabile locale e vice presidente provinciale di Assoesercenti.