Scioperano i dipendenti del’ex Ato 5 Kalat Ambiente
0Ora la «patata bollente» della lunga vertenza del servizio d’igiene ambientale nel Calatino, sbarca negli impianti di lavorazione dei rifiuti, nella zona industriale di Caltagirone, ma in territorio di Grammichele. Ieri, infatti, si sono fermati i 25 lavoratori dell’impianto insieme con alcuni dipendenti del settore amministrativo per aderire allo sciopero di ieri, indetto da Cgil, Cisl e Uil.
Alla base della vertenza, in questo caso, due rivendicazioni; la prima relativa ai mancati pagamenti degli stipendi di dicembre e una tranche della tredicesima mensilità a tutto il personale che fa capo all’ex Ato 5 Kalat ambiente di Caltagirone. L’ulteriore richiesta dei sindacati riguarda decisioni e provvedimenti che dovranno essere assunti, alla luce del cosiddetto Piano d’ambito, per garantire la certezza occupazionale e dei vari cicli di produzione.
I lavoratori, però, in questa fase non temono per il futuro occupazionale, ma chiedono certezze e garanzie sulla sopravvivenza della gestione degli impianti di lavorazione.
«La nostra richiesta prioritaria – spiega il segretario Fp-Cgil, con delega all’Ambiente, Francesco D’Amico – è quella di dare corso alla costituzione di un tavolo tecnico, per avviare un confronto con l’ex società d’ambito Kalat ambiente, affinché siano garantiti il futuro occupazionale e la gestione degli impianti».
Richieste, dunque, ragionevoli che non viaggiano in correlazione con la vertenza Aimeri (che investe invece gli operatori ecologici), anche se rimangono da risolvere i problemi legati all’assunzione di provvedimenti che diano certezze a tutti i lavoratori di un settore che è in profonda sofferenza.
«L’adesione allo sciopero di ieri – dichiara la segretaria generale della Fp-Cgil del Calatino, Concetta La Rosa è stata quasi totale. Gli impianti, che operano a ciclo continuo, ieri sono stati fermi l’intera giornata. Evidentemente le rivendicazioni dei
lavoratori sono legittime ed è per questo che tutte le sigle sindacali, comprese Cisl e Uil, condividono gli stati d’animo dei dipendenti dell’ex Ato, Kalat ambiente».
Il commissario straordinario di Kalat ambiente Giuseppe Giustolisi, da parte sua, agendo in regime commissariale, può solo gestire l’ordinario, motivo per cui, il problema di fondo rimane quello dei mancati pagamenti di liquidità. Ovvero delle rette che devono versare i Comuni che, per la gran parte, sono inadempienti.
Quanto alla vertenza Aimeri, infine, anche se l’amministrazione comunale di Caltagirone ha versato la tranche di 250mila euro a beneficio degli operatori ecologici, questi ultimi non hanno ancora incassato lo stipendio di novembre.
I malumori crescono e il servizio peggiora sempre più, con gli incendi dei cassonetti che aumentano nelle aree di raccolta periferiche e facilmente vulnerabili.
GIANFRANCO POLIZZI