Scordia in festa per il Santo Patrono
0Ieri la giornata è stata salutata dallo scoppio dei tradizionali 21 colpi a cannone, accompagnati dal suono delle campane della chiesa madre: per Scordia era festa, la festa del suo Santo Patrono, San Rocco. Ieri è stato il giorno principale dei festeggiamenti, che si è aperta il 7 agosto è che si concluderà domenica prossima.
Sabato, festa dell’Assunta e vigilia di S. Rocco, è stata celebrata una S. Messa in piazza Umberto I. A presiederla è stato don Franco Messina, parroco di S. Maria Maggiore, con la presenza di tutto il clero locale. Al termine dell’Eucaristia, è stato portato sul sagrato il simulacro di S. Rocco, salutato dai fuochi pirotecnici e dalla banda musicale, per essere venerato dai fedeli.
Ieri sera, invece, a presiedere la Messa in piazza è stato il Vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri. Nell’omelia, il Vescovo ha sottolineato l’eroicità di San Rocco, che “si è messo a servizio dei malati di peste, non stando loro lontano, ma anzi avvicinandosi, toccandoli, fino a contrarre egli stesso la malattia”. Ha chiarito inoltre che, “dietro la peste, la lebbra, il male, il limite, vi è comunque un altro fratello, da amare e rispettare” e proprio per questo l’atteggiamento di ciascuno deve essere quello del “buon samaritano”.
Dopo la Messa, alla quale hanno partecipato le autorità locali, insieme al sindaco di Militello, dott. Giuseppe Fucile, il simulacro di San Rocco ha varcato il portale barocco della chiesa madre, per cominciare, con lo scoppio dei fuochi d’artificio, la processione per le vie della città. Ad accompagnarlo nel suo giro è stato il vicario parrocchiale, don Rocco Todero, insieme ad un buon numero di fedeli che hanno seguito il Patrono nel suo giro. In tarda serata il simulacro ha fatto rientro in chiesa madre, dopo lo scoppio di uno scenografico spettacolo pirotecnico.
Soddisfatto il parroco, p. Vito Valenti, e contento il vicario parrocchiale, don Rocco Todero, che dice: “Ogni anno la festa del nostro Patrono San Rocco diventa l’occasione per riscoprire la nostra appartenenza al Signore. In San Rocco comprendiamo quanto è bello dedicare la propria vita a Cristo e alla comunità”. È proprio per questo la festa diventa l’invito a lasciarsi “accompagnare dal suo esempio per colmare la nostra fame e sete di senso che portiamo dentro i nostri cuori”.
Il Patrono potrà ancora una volta riabbracciare il suo popolo domenica prossima, a conclusione dell’ottavario.