Scordia segue con devozione il Cristo morto
0Anche quest’anno, come sempre, nella serata del venerdì santo, Scordia celebra la passione del Signore Gesù Cristo.
Dopo le funzioni religiose della celebrazione in Passione Domini nelle varie parrocchie, allo scoppio di alcuni colpi a cannone, hanno cominciato la processione della cerca di Gesù i tre personaggi principali della Passione: Maria Addolorata, Maria di Magdala e San Giovanni, il discepolo prediletto di Gesù.
Quindi, al loro rientro nella chiesa del Purgatorio, è stato esposto in croce il Cristo e, dopo aver sistemato i simulacri nel sagrato della chiesa, i quattro parroci della città hanno meditato le sette parole di Cristo crocifisso, alla presenza di numerosissime persone che meditavano ciò che veniva detto.
Alla fine di queste prediche, mentre il “cataletto” veniva portato anch’esso nel sagrato, il Cristo è stato sceso dalla croce e deposto nel cataletto, dando inizio alla processione funebre, accompagnata dalla preghiera dei parroci che si sono alternati lungo la processione e scandita dalle note delle marce funebri eseguite dalla banda musicale “Stesicorea”. Quando i simulacri sono giunti in piazza Regina Margherita, il coro “San Domenico Savio” ha eseguito il caratteristico “Populo meo”, ripetuto nuovamente all’entrata dei simulacri.
Dopo aver percorso la via Vittorio Emanuele, il Cristo con i tre santi giunge nella chiesa madre, gremita di fedeli, dove don Gaetano Tomagra ha meditato una significativa predica, spiegando il vero senso della processione del venerdì santo e il significato della croce, mentre il coro “S. Domenico Savio” eseguiva brani tradizionali della Settimana Santa.
Alla fine di queste orazioni, i simulacri procedono silenziosamente fino alla chiesa del Purgatorio, dove, accompagnati ancora una volta dal canto del coro, sono entrati nella chiesa, dove vengono custoditi durante tutto l’anno, in mezzo a una copiosa folla di persone.
FRANCESCO AMATO