Sebastiano Ministeri pronto ad un’altra grande sfida
0“Trasa, trasa, ca ma maritu nun c’è” è con l’ironia che lo contraddistingue che ci accoglie, in casa sua, il signor Sebastiano Ministeri concedendoci questa intervista.
In vista dell’imminente spettacolo, Cavalleria Rusticana, che si svolgerà il prossimo 7 agosto a piazza San Rocco, l’attore scordiense ci ha svelato qualche retroscena.
Com’è la Cavalleria Rusticana, vista da Sebastiano Ministeri?
Solitamente la Cavalleria Rusticana non è uno spettacolo lungo, tuttavia, la “mia” Cavalleria Rusticana dura oltre un’ora e mezza.
Ho apportato delle modifiche rispetto a quella messa in scena undici anni fa, perché nun mi piacia presentare un’opera sempri a stissa.
Non ho mai presentato un testo così me lo presenta l’autore. Così come Martoglio, Fo, De Filippo, che facevano e scrivevano teatro ma si cucivano addosso i personaggi, adattandoli alla loro personalità, anche io ho questo vizio, adatto il personaggio a chi lo deve interpretare. E’ più forte di me, non riesco a non personalizzare la sceneggiatura.
Durante lo spettacolo ci saranno momenti musicali adattati ad hoc dalla banda Stesicorea, la voce della cantante scordiense Nancy Bruna Accordino che canterà una canzone di cui ho scritto io il testo adattandolo sulla melodia di “mi votu e mi rivotu”. Inoltre abbiamo voluto inserire anche la danza per arricchire lo spettacolo.
Come mai non organizzate più spesso rappresentazioni teatrali?
Più spesso? Non è affatto semplice. Quest’anno ne abbiamo fatte due. E’ molto impegnativo preparare una commedia. Modificare e adattare i testi, organizzare sceneggiature, costumi, fare le prove, imparare le battute, provare. Io poi sono molto pignolo, rispetto ciò che faccio e devo farlo per bene. Chi recita deve cambiare tono, prestare attenzione alle pause, alla punteggiatura. Non bisogna recitare in maniera meccanica, piuttosto tutto deve sembrare un dialogo quanto più vicino alla realtà. Affinché si ottenga un buon risultato bisogna lavorare e provare tanto.
Quindi la vedremo sul palco solo giorno 7?
No, il 4 agosto sarò a Militello per un recital su Ignazio Buttitta, un monologo impegnativo che attraversa la storia del ‘900 e parla di mafia, dei fatti di Bronte, della strage di Portella della Ginestra. Anche in questo caso, quindi, ci sono intermezzi musicali con la splendida voce da tenore di Paolillo, con testi siciliani.
Cos’è il teatro per Sebastiano Ministeri?
A settembre compio 85 anni, il teatro mi è entrato nel sangue da giovane, le tavole del palcoscenico mi hanno drogato ed io non posso farne a meno.
Signor Ministeri, se cito Pirandello che in Uno, nessuno e centomila scrive “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti” Lei cosa risponde?
Rispondo dicendo che il teatro è una rappresentazione di ciò che siamo. Edoardo De Filippo, ad una conferenza presso l’università La Sapienza, alla domanda “quando è nato il teatro?” rispose che il teatro era nato il giorno in cui due persone si erano incontrate. Il teatro è nel dialogo, nei rapporti tra le persone.
TANIA CATALANO